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Sicurezza alimentare e nutrizionale a Bili

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A seguito della crisi politica e di sicurezza in Repubblica Centrafricana, il Distretto Sanitario Bili, situato nel territorio del Bosobolo (in Rep. Dem. Congo), si trova a fronteggiare un forte afflusso di rifugiati e le pressioni demografiche e socioeconomiche che ne derivano. A queste si sommano le perturbazioni climatiche causate da El Niño, le cui forti piogge hanno decimato riserve alimentari, sementi e centinaia di ettari di campi , oltre ad avere innalzato enormemente il rischio di scoppio del colera nella zona e in quelle circostanti. Stime di PRONAUT e PAM effettuate nel 2016 riportano una situazione preoccupante: il 59% della popolazione è a rischio di insicurezza alimentare (con le donne rifugiate tra le più esposte). Meno del 10% dei bambini di età compresa tra i 6-23 mesi ha una dieta diversificata e gli agricoltori non dispongono di sementi migliorate e di strumenti agricoli adeguati.

COOPI è intervenuta attraverso un progetto multisettoriale per rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle popolazioni vulnerabili a Bosobolo, focalizzandosi nel fornire aiuto alle persone più vulnerabili colpite dai movimenti migratori (rifugiati dalla Repubblica Centrafricana, bambini malnutriti, persone con disabilità, anziani) e dalle inondazioni, proponendosi anche di ridurre gli alti tassi di mortalità e morbilità generati dalle epidemie e dai conflitti tra comunità.

Al fine di diversificare le capacità finanziarie e i mezzi di sostentamento delle famiglie, il progetto ha identificato 2000 famiglie da assistere nelle attività agricole e di pesca attraverso la distribuzione di semi, strumenti agricoli e kit di pesca (piroghe, reti, canne da pesca etc).
Organizzazioni comunitarie composte sia da popolazione autoctona che da rifugiati hanno beneficiato di sessioni di formazione base sulla creazione e gestione di attività generatrici di reddito, inclusa la gestione finanziaria e la filiera produttiva fino alla promozione e commercializzazione dei prodotti. 46 Associazioni locali hanno beneficiato di trasferimenti di denaro per avviare le proprie produzioni, quali manioca, pasta d’arachidi, fabbricazione di sapone e di zucchero, mentre 5 Associazioni femminili sono state sostenute economicamente e a livello di formazione per le creazione di forni per affumicare il pesce, mentre altre hanno ricevuto macchinari per la processazione dell’olio di palma e del caffè.

Per quanto concerne la nutrizione, i RECO (promotori comunitari di salute) sono stati formati su come fare lo screening nutrizionale ai bambini da 0 à 5 anni per identificare i casi di malnutrizione, facilitando la segnalazione dei casi alle strutture di riferimento e la presa in carico dei casi di malnutrizione severo-acuta. Questa attività ha permesso di fare lo screeing nutrizionale a circa 22.500 bambini, tra cui 1600 sono stati orientati verso le strutture di presa in carico per uno screening più approfondito datto dal personale medico. Tra questi 828 bambini sono stati ammessi nel programma nutrizionale. In totale, circa 1300 bambini malnutriti sono stati presi in carico, 98% dei quali guariti alla fine del programma nutrizionale.

In parallelo, 650 mamme nella communità sono state formate all’uso dei braccialetti MUAC ricevuti in dotazione per la misurazione della circonferenza del braccio del proprio bambino, al fine di monitorare il suo stato nutrizionale e identificare in tempo i segni di malnutrizione per la presa in carico.

Le supervisioni sia delle attività agricole e di pesca che di quelle legate alla malnutrizione hanno visto il coinvolgimento da parte di COOPI delle Autorità provinciali al fine di garantire un’autonomia di monitoraggio anche dopo la conclusione dell’intervento.


Il progetto è finanziato da: Fondo Umanitario RDC