Sierra Leone: al via la prima esportazione di anacardi biologici
25-10-2019 | di COOPI

Sierra Leone: al via la prima esportazione di anacardi biologici

Per la prima volta, la Sierra Leone esporterà anacardi biologici: il processo di certificazione biologica dell’anacardio fa parte del progetto quadriennale "Promuovere l'agricoltura su piccola scala in Sierra Leone", finanziato dall'Unione Europea e che si concluderà a dicembre 2020, con l’obiettivo di ridurre l’insicurezza alimentare e aumentare il reddito delle famiglie contadine nella Provincia Orientale (distretti di Kenema, Kailahun e Kono) e nella Provincia del Nord (Distretti di Kambia, Port Loko e Bombali) della Sierra Leone, in consorzio con Welt Hunger Hilfe (WHH) e Interaid.

Monoarul Islam, capo progetto di COOPI in Sierra Leone, commenta così il successo del processo di certificazione dell’anacardio: “La certificazione biologica è stato un altro importante passo per lo sviluppo della filiera dell’anacardio e l’apertura al mercato internazionale, tanto che dall’inizio del progetto ad oggi, la produzione di anacardi nel paese è aumentata di 500 volte”.

In queste settimane, alcuni consulenti incaricati delle ispezioni alle coltivazioni di anacardio stanno verificando l’applicazione delle norme e delle regole in materia di coltivazione biologica, e i primi 1.500 contadini riceveranno la visita del certificatore entro la fine di ottobre.

Ispezione dei consulenti durante il processo di certificazione

Kamara, uno dei rappresentanti dei contadini del Distretto di Bombali, ha espresso la propria soddisfazione su questo traguardo significativo: “La possibilità di fare parte del processo di certificazione biologica, oltre a rappresentare un’opportunità economica per i contadini locali, rappresenta anche una buona pratica per la protezione e la gestione dell’ambiente e delle risorse naturali”.

Kamara, rappresentante dei contadini del Distretto di Bombali

Dal 2012, COOPI promuove infatti la filiera dell’anacardio nel Nord del paese, perfezionandone e rafforzandone le fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione. Con il progetto ProACT 2015 finanziato dall’Unione Europea, COOPI conferma il suo impegno nei confronti di circa 3.000 piccoli agricoltori dei distretti di Kambia, Bombali, PortLoko e Karene, attraverso un approccio integrato, che tiene conto della sostenibilità e della resilienza delle colture intercalari e delle buone pratiche agroforestali, e in un’ottica di genere e di empowerment delle donne.