Diritti delle donne. Haifa: Ora sono una donna-leader
18-07-2019 | di COOPI

Diritti delle donne. Haifa: Ora sono una donna-leader

Haifa ha 50 anni e abita a Silwan, una piccola comunità di Gerusalemme Est alle porte della Città Vecchia.

Haifa è madre di 9 figli, sette femmine e due maschi e, sin dalla nascita, ha sempre vissuto a Silwan, dove è andata a scuola fino all’età di 15 anni, fino a quando non ha dovuto sposarsi.

Haifa è una delle donne di Silwan che, grazie il progetto “Our Lives Our Future - Protezione, resilienza ed empowerment delle donne palestinesi vulnerabili di Gerusalemme Est” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha ricevuto sostegno psicologico attraverso i gruppi di supporto contro la violenza di genere organizzati dal partner di progetto, l’Arab Counselling Center for Education (ACCE).

Haifa fa parte delle 20 donne leader di Silwan ed Issawye, pronte a diventare agenti di cambiamento all’interno della loro comunità, per far leva su questioni delicate come la violenza di genere. Dopo avere partecipato a un corso di formazione in leadershipmobilitazione comunitaria e primo soccorso psicologico, ora Haifa è pronta ad agire in prima persona, insieme alle sue compagne, per dare supporto alle famiglie e alle donne vittime o a rischio violenza all’interno di Silwan.

Prima dei gruppo di supporto, Haifa non aveva fiducia in sé stessa e ogni aspetto della sua vita era circoscritto alla casa e alla famiglia:

La mia personalità era davvero ordinaria. Stavo solo in casa e con la mia famiglia… la mia personalità era debole. Ho 50 anni, e sentivo di aver perso la mia occasione, di non aver imparato o fatto tante cose quando avrei potuto a 20 anni”.

La partecipazione ai gruppi contro la violenza di genere e al corso di formazione in leadership ha comportato un grande cambiamento per Haifa:

“Dopo la formazione, la mia personalità è diventata più forte e ora, a casa, sono diventata una leader.

Ho imparato molte cose, prima fra tutte, la sorellanza con le mie compagne. È così strano essere diventata così vicina a donne che prima non conoscevo e che ora considero come la mia famiglia. Ci aiutiamo e supportiamo a vicenda, come se ci conoscessimo da sempre. Non ci sentiamo più sole.

Abbiamo imparato a diventare leader per il nostro ‘balad’ e per la nostra comunità, e che per continuare a esserlo dobbiamo essere forti e prenderci cura di noi stesse. Ora, quando sono a casa, sento finalmente di potere esprimere la mia opinione. La mia famiglia, e in particolare le mie figlie, mi hanno detto che ho fatto tantissima strada. Ci saranno sempre persone che temeranno la nostra tenacia e la nostra intraprendenza: ma noi continueremo a sostenerci l’un l’altra ora, e andremo avanti”.

Prima di diventare una donna leader, Haifa si sentiva sopraffatta dalle difficoltà che lei, come tante altre donne a Silwan, devono affrontare quotidianamente.

Durante gli incontri con i counsellor di ACCE ha infatti raccontato: “Mi sento in uno stato di ansia perenne, perché da due anni mio figlio è detenuto. Sin dal suo arresto, mi sento impotente, come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato. Ma grazie ai gruppi di supporto, ho riacquistato fiducia in me stessa e ho imparato ad essere forte anche per mio figlio”.

Oggi Haifa porta la sua esperienza e il suo sostegno ad altre donne di Silwan, anch’esse madri di figli detenuti e sta affrontando anche un’altra sfida importante.

Con orgoglio, sostiene la sua decisione di supportare una delle proprie figlie che sta affrontando la separazione dal marito.

La vecchia Haifa avrebbe cercato di impedire il divorzio ad ogni costo, per evitare il disonore che avrebbe recato alla famiglia, secondo le consuetudini sociali della ristretta comunità. Adesso invece non voglio agire semplicemente come madre, ma come madre-leader, per guidare mia figlia verso una scelta più consapevole, facendole capire, che, in ogni caso, avrà sempre il mio pieno sostegno”.

Il percorso è ancora lungo per Haifa, così come per le altre donne vittime di violenza all’interno di Silwan, che devono ancora fare i conti con le convenzioni sociali della loro comunità, che impediscono alle donne di potere intraprendere un percorso di vita consapevole e in piena autonomia.

Per questo, continueremo ad affiancare Haifa, aiutandola nel suo percorso di supporto ad altre donne in bisogno e per responsabilizzare la comunità di Silwan verso le questioni di genere.

“Ora sento di essere una componente cruciale all’interno della comunità, e, per fortuna, ho il sostegno di nuove compagne e il pieno appoggio della mia famiglia”.