Etiopia. Un sostengo diretto alle persone colpite dal conflitto
15-01-2024 | di COOPI

Etiopia. Un sostengo diretto alle persone colpite dal conflitto

Mentre i violenti scontri nello Stato Regionale di Amhara, in Etiopia settentrionale, continuano ad aggravare l’emergenza umanitaria, COOPI sostiene e assiste la popolazione sfollata e le comunità ospitanti con il sostegno finanziario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). L’obiettivo del progetto è contribuire al miglioramento delle condizioni delle persone colpite dal conflitto, come ci racconta Andrea Canneti, capo programma a COOPI.

In che contesto si svolge il progetto? 

La spirale di violenza che ha colpito l’Etiopia dal 2022 ha creato ingenti spostamenti di persone, danneggiato molte infrastrutture essenziali nei centri urbani e perturbato il commercio e quindi il sostentamento della popolazione. A causa delle ostilità, che hanno interessato oltre al Tigray anche le regioni di Amhara e Afar, 4,4 milioni di sfollati nel 2023 si trovavano in rifugi temporanei o presso comunità ospitanti in tutto il Paese (OCHA, 2024).

L’effetto combinato della pandemia da COVID-19 e delle distruzioni dovute al conflitto ha notevolmente aumentato i rischi di diffusione di malattie infettive nel paese, il tutto aggravato dalla carenza di farmaci e di servizi sanitari disponibili. In aggiunta, l’accesso all’acqua è gravemente compromesso in North Shewa e Oromia Special Zones, nella regione dell’Ahmara, specialmente per l’interruzione dei servizi di erogazione dell’energia elettrica o per il saccheggio dei sistemi elettromeccanici che garantiscono il pompaggio dell’acqua. Sono necessarie lunghe code e viaggi a lunga distanza per accedere all'acqua, esponendo le donne e le ragazze a ulteriori rischi di violenza. La principale fonte di approvvigionamento idrico per gli sfollati che vivono nelle comunità ospitanti è l'acqua non trattata dei fiumi e degli stagni.

Infine, da Agosto 2023 la regione Ahmara sta vivendo una recrudescenza del conflitto con gruppi armati che fronteggiano l’esercito federale, aumentando ancora di più i numeri di sfollati interni e le necessità in materia di acqua, igiene e salute.

Quali sono le attività che COOPI sta svolgendo per far fronte all’emergenza? 

Attraverso il progetto “Intervento integrato di assistenza e sostegno alla resilienza per la popolazione sfollata e le comunità ospitanti nelle aree interessate da conflitti dello Stato Regionale Amhara”, COOPI insieme ai suoi partner, CUAMM e ERSHA, intende supportare gli sfollati interni e le comunità ospitanti ripristinando l’accesso all’acqua, fornendo beni di primo soccorso, migliorando le pratiche igieniche e impegnandosi nella prevenzione delle principali malattie trasmissibili. Per fare questo, lavoriamo per ristabilire i servizi igienici nei centri sanitari e nelle scuole, installando pompe e linee idriche e costruendo o riabilitando le latrine in disuso. 

Attraverso un’attenta valutazione dei bisogni nell’area di riferimento (North Shewa Zone e Special Oromia Zone) abbiamo potuto analizzare la complessità della situazione degli sfollamenti e monitorare il progressivo rientro di un gran numero di sfollati. Per questi motivi, COOPI ha riabilitato i sistemi di approvvigionamento idrico di una struttura sanitaria e di una scuola nella zona di Shoa Robbit e di una scuola nella città di Debressina, infrastrutture, queste, colpite dal precedente conflitto. Nello stesso modo, COOPI ha sostituito la pompa del sistema idrico della città di Debre Birhan nella Zona di North Shewa, anch’essa danneggiata dal conflitto.

Inoltre, COOPI ha lavorato per dare supporto diretto agli sfollati interni attraverso interventi che consentissero loro di migliorare e consolidare le strategie di resilienza delle famiglie colpite dal conflitto. Per fare ciò, COOPI ha distribuito contanti multiuso a 600 beneficiari e fornito i fondi per affittare una casa a 250 famiglie sfollate. Queste attività relative al miglioramento della situazione economica degli sfollati e delle comunità ospitanti si stima abbiano raggiunto il numero totale di 20.208 sfollati e sfollati di rientro (8.020 uomini, 8.349 donne, 3.839 minori) e 14.043 persone delle comunità ospitanti (5.574 uomini, 5.801 donne, 2.668 minori). 

Quali sono i risultati attesi dal progetto? 

Attraverso queste attività e la collaborazione con i partner di progetto (CUAMM e ERSHA), COOPI mira a ripristinare strutturalmente e funzionalmente le risorse e i servizi urgenti, necessari al recupero di condizioni di vita dignitose e al sostentamento degli sfollati interni e delle comunità ospitanti nelle zone di North Shewa e Oromia Special Zone nello stato regionale Amhara. Per fare ciò importante è continuare a garantire l'accesso all'acqua e migliorare le pratiche igieniche per gli sfollati e le comunità ospitanti, garantire servizi di salute riproduttiva, prevenzione e cura delle principali malattie trasmissibili, ed infine migliorare l’accesso alle risorse e agli strumenti per facilitare l’early recovery e consolidare le strategie di resilienza delle famiglie colpite dal conflitto.

COOPI è presente in Etiopia dal 1995 fornendo assistenza per salvare vite umane e aiutare le comunità a riprendersi dagli shock attraverso interventi di miglioramento dei servizi di base e il sostegno ai mezzi di sussistenza. COOPI ha introdotto buone pratiche in ambito di servizi Wash e di FS&Livelihood a supporto dei gruppi più vulnerabili, in zone del Paese interessate da continui disastri, sia naturali che causati dall’uomo, e caratterizzate da numerose fragilità.

 

Ph. foto di copertina Coralie Maneri