I semi portano i loro frutti
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07-08-2017 | di COOPI

I semi portano i loro frutti

Mbodou Motory è un abitante del villaggio Kamerom, all'interno della sotto-prefettura di Massakory, situata nella regione Hadjer-Lamis, in Ciad. Mbodou ha 56 anni, è sposato ed è padre di nove bambini. Attraverso l'aiuto di COOPI, nel 2016, ha ricevuto 5 kg di sementi di miglio e 5 kg di sorgo, che ha seminato nel suo campo (una superficie di circa un ettaro). La distribuzione di sementi, così come la campagna di sensibilizzazione sulle tecniche agricole da utilizzare rientrano nell'ambito della "Azione multisettoriale di lotta contro l'insicurezza alimentare e la malnutrizione nella regione di Hadjer-Lamis", finanziata da ECHO. In particolare, COOPI lavora per realizzare l'approccio "Resilienza attraverso il rafforzamento della sicurezza delle sementi". Si tratta di un aiuto concreto che permette ai contadini di aumentare la produttività e favorire anche l'emergenza di nuove varietà adatte alle condizioni agro-ecologiche locali.

A questo proposito, Mbodou ci racconta: «Ho apprezzato molto la qualità delle sementi, perché, come desideravo, germogliano presto in prossimità della stagione delle piogge».

Prima dell'implementazione del progetto, le comunità del villaggio aspettavano che i semi crescessero fino a 90 giorni e poi morivano. Purtroppo, in passato, non riuscivano a raccogliere molto. Al contrario, le sementi che hanno ricevuto dal progetto sono germogliate e diventate mature in soli 70 giorni. Mbodou racconta: «Quest'anno ho raccolto cinque sacchi di miglio, di circa 100 kg ciascuno». E aggiunge: «Questo mi ha permesso di vendere il raccolto e di risolvere, con il ricavato, alcuni problemi familiari, come ad esempio l'acquisto degli abiti, delle scarpe, tenendo persino del denaro da parte per eventuali consumi».

Donna_con sacco di sementi

L'approccio utilizzato da COOPI incoraggia i contadini e le rispettive famiglie a produrre e selezionare essi stessi le sementi più adatte al contesto agricolo, adeguandosi alla sua evoluzione. Mbodou, quindi, sottolinea: «Prima dell'intervento di COOPI, non separavamo realmente i semi destinati al consumo da quelli, invece, destinati alla semina per l'anno successivo. Se avevamo dei soldi, compravamo le sementi al mercato, quando si avvicinava la stagione delle piogge. Alcune volte le sementi erano buone, ma altre volte seminavamo due o tre volte per vedere i semi germinare».

Quest'anno Mbodou ha potuto tener da parte 25 kg di sementi, che rappresentano soltanto una parte di quello che ha già seminato. Questo risultato fa ben sperare che lui e la sua famiglia migliorino gradualmente le proprie condizioni di vita e il loro approvvigionamento alimentare.