Niger. Gruppi di discussione e partite di calcio per curare la salute mentale dei rifugiati
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17-01-2024 | di COOPI

Niger. Gruppi di discussione e partite di calcio per curare la salute mentale dei rifugiati

Nell'ambito della sua strategia di sostegno ai rifugiati, ai richiedenti asilo, agli sfollati e in generale alla popolazione ospitante, con il finanziamento dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) COOPI – Cooperazione Internazionale ha realizzato nel corso del 2023 attività di conforto alla salute mentale e di sostegno psicosociale per persone molto vulnerabili nelle regioni di Niamey, Tillabéry, Maradi, Tahoua, Diffa e Agadez, in Niger.

I programmi di sostegno psicosociale implementati da psicologi, tecnici senior della salute mentale, facilitatori psicosociali e fornitori di servizi di intrattenimento comprendevano attività ludiche di stampo culturale e sportivo, così come la promozione della libertà d’espressione, l’insegnamento di tecniche di rilassamento e di rielaborazione simbolica e trasformazione di situazioni dolorose. L’obiettivo era innescare processi curativi ed educativi che incoraggiassero il cambiamento e la trasformazione individuale e ispirassero fiducia in sé stessi.

Poiché in Niger tutto ciò che ha a che fare con la salute mentale è legato al mondo della magia, delle pratiche tradizionali e dei guaritori magici, la parte di informazione e sensibilizzazione è fondamentale per garantire che le persone con sintomi di disagio mentale si rivolgano ai servizi offerti da uno psicologo. Diffondere informazioni accurate sulla salute mentale con la partecipazione delle comunità aiuta infatti a rompere i tabù e a facilitare il trattamento.

La maggior parte delle attività si svolge nei centri per rifugiati e nei siti per sfollati, dove le persone più bisognose di sostegno e accompagnamento psicosociale. Anche la popolazione ospitante viene però sostenuta, poiché mentre l'arrivo di nuovi gruppi di famiglie produce cambiamenti sociali di ampia portata, i servizi pubblici di base (come quelli d’accesso all’acqua, ai servizi scolastici e alla salute) vanno invece incontro ad una incapacità di gestione di numeri troppo elevati di fruitori.

Vengono svolte, inoltre, anche attività di sensibilizzazione nelle scuole per facilitare l'identificazione dei bisogni dei minori e delle cure necessarie. Lo scopo è quindi informare gli insegnanti sui benefici che la cura della salute mentale può comportare, anche in termini di rendimento scolastico, e permettere loro di imparare a riconoscere negli studenti segnali di malessere psicologico. Allo stesso tempo gli incontri nelle scuole hanno il potenziale di riuscire ad incentivare gli studenti ad esprimere anche a scuola alcuni vissuti traumatici che si portano dietro e discutere dei temi che li hanno toccati profondamente.

In tutte le regioni vengono organizzate sessioni di psicoeducazione da parte di psicologi per aiutare i beneficiari a comprendere le reazioni psicologiche che derivano dai fattori di stress che devono affrontare. L'obiettivo è rassicurare i beneficiari sul fatto che le loro reazioni sono normali e fornire loro un modo semplice per affrontare il disagio e i sentimenti negativi.

Sostegno viene inoltre fornito ai beneficiari per la partecipazione ad attività culturali e sportive, così da migliorare il loro benessere e promuovere la coesione sociale. In particolare lo sport, le attività culturali, la danza, il teatro e le attività culinarie possono anche migliorare le conoscenze e competenze dei beneficiari.

A Guidan Roumdji, nella regione di Maradi, si terranno per tutto l'anno gruppi di discussione per rifugiati. Ogni gruppo è composto da quindici membri che si incontrano una volta alla settimana per una o due ore. Spesso guidato da uno psicologo, il cui ruolo è quello di creare un contesto rassicurante e sicuro per l'efficace attuazione di questa attività, il gruppo di discussione è un luogo in cui le persone possono ascoltare ed esprimersi in un clima di sicurezza e fiducia. Questi incontri sono quindi un'opportunità per scambiare idee, condividere storie e ascoltare le esperienze degli altri.

Anche a Tillabéry è stato creato un gruppo di discussione su vari temi, tra cui la vita comunitaria, la resilienza, l'igiene personale e ambientale. Ciò ha permesso ai beneficiari di discutere, scambiare informazioni, fornire sostegno morale reciproco e rafforzare i legami tra i membri del gruppo.

A Niamey si sono svolti invece tre eventi sportivi, tra cui due partite tra i rifugiati maschi della città di Niamey e quelli del sito umanitario di Hamdallaye, e una terza partita di calcio tra la squadra femminile delle rifugitate (Niamey città-Hamdallaye) e la squadra femminile dell'area locale. È stato interessante notare come nelle prime due partite di calcio è stata la squadra dei rifugiati della città a vincere, mentre nella terza partita è stata la squadra femminile di rifugiate a battere la squadra femminile autoctona, dimostrando che lo sport è effettivamente una attività utile per i rifugiati per impegnarsi. Alla fine degli eventi sono state eseguite danze coreografiche culturali e contemporanee tra la squadra dei rifugiati di Niamey e quella del sito di Hamdallaye, per promuovere la coesione tra i gruppi di rifugiati.

In seguito al golpe di stato COOPI ha deciso di non fermare i suoi progetti nel paese e continua a prendersi cura delle persone più vulnerabili, tra cui sfollati e rifugiati. Si stima che nel paese vi siano oltre 253.000 rifugiati provenienti principalmente dalla Nigeria, Mali e Burkina Faso.