Somalia: imparare a reagire alla crisi guardando al futuro
29-11-2016 | di COOPI

Somalia: imparare a reagire alla crisi guardando al futuro

Calamità naturali e disastri causati dalla mano dell'uomo. Per chi vive in situazioni di crisi, costretto a sopravvivere con poco o a spostarsi in campi per sfollati senza avere più nulla, non ha più importanza il passato. L'emergenza costringe chiunque a guardare costantemente al presente.

Nel centro-sud della Somalia, nel quadro del progetto "Intervento di risposta e preparazione di emergenza per la popolazione in crisi della Somalia Centro-Sud" finanziato da ECHO (EU Humanitarian Aid), COOPI aiuta a guardare al futuro.

A fianco della popolazione più vulnerabile, il progetto da una parte contribuisce a salvare vite umane e proteggere campi, allevamenti e beni produttivi. Dall'altra mira invece a rafforzare la loro capacità di risposta e preparazione agli shock futuri.
 

Muslimo, sicurezza alimentare e accesso all'acqua potabile 

Somalia_COOPI Risposta popolazioni in emergenza

"Ho 55 anni, 7 bambini e un marito, purtroppo disabile". Muslimo si è rifugiata a Luuq town nel 2016 spostandosi dal suo villaggio, camminando per 15 giorni con tutta la sua famiglia e il solo supporto di un carretto trainato da un asino. Un viaggio non semplice: uno dei suoi bambini nel viaggio è mancato per inedia e stanchezza. "Arrivata qui non avevo nulla, ma fortunatamente ho incontrato lo staff di COOPI: ho ricevuto subito aiuti economici con i quali ho acquistato cibo e mi sono state assegnate provviste di cibo fresco". In seguito Muslimo insieme alla sua famiglia è stata visitata più volte da operatori per l'igiene, che le hanno insegnato corrette procedure per la pulizia e l'utilizzo dell'acqua: "Ho sofferto frequentemente di diarrea e malaria nel passato e ora capisco che era dovuto alla scarsa igiene. Ora COOPI ha costruito un pozzo vicino all'argine del fiume e questo ha resto la nostra vita molto più semplice".

 

Halima e Idiris, rafforzare la resilienza delle popolazioni

Somalia_Progetto resilienza

Halima vive nel villagio di Bulla Qolloc. "Prima dell'intervento di COOPI, sopravvivevamo raccogliendo legna da ardere e vendendola al mercato. Nei giorni "buoni" le nostre vendite servivano a malapena a fornirci un pasto a testa". L'intervento  COOPI in questo caso è stato quello del "cash for work", per aumentare le opportunità di reddito e di guadagno della popolazione, migliorando la capacità di acquisto. "Con gli aiuti ricevuti ho acquistato due capre e piantato il mais nella mia fattoria. Con questi cambiamenti ora mangiamo tre volte al giorno".

Nel villaggio di Gondobow, Idiris ha sempre vissuto come agricoltore. "Era difficile per me piantare e ottenere un buon raccolto, a causa della crisi economica e degli strumenti adeguati". Idris ha ricevuto aiuti per l'acquisto di carburante. "Ora ho i mezzi giusti per l'irrigazione di due mesi e sarò in grado di seminare e raccogliere come mai è accaduto in precedenza".


Rukia, migliorare lo stato nutrizionale

canole-village

Rukia ha 28 anni e vive da un anno nel campo di Canole con i suoi cinque bambini. "Sono fuggita dal mio villaggio a causa della minaccia di Al Shabab e da quando sono arrivata al campo la mia famiglia ha beneficiato della distribuzioni di cibo fresco fatta da COOPI". L'assunzione di frutta e verdura fresca ha avuto un grande impatto sulla sua famiglia e ha permesso di far fronte alle carenze nella crescita dei bambini con i nutrienti necessari. "Prima il nostro bambino più piccolo era debole, mentre ora il suo corpo sta diventando più forte, lui sta crescendo ed è in grado di camminare". Anche il resto della famiglia e Rukia stessa si sentono più forti: "I miei bambini si ammalano di meno, mentre prima soffrivano di frequenti influenze e infezioni correlate. Io stessa prima non mi sentivo in grado di camminare per lunghe distanze; ora invece posso andare a raccogliere almeno una volta al giorno la legna da ardere ed essere maggiormente indipendente".