Somalia. Una formazione sulla gestione dell'acqua riduce lo stress e i conflitti
31-03-2020 | di COOPI

Somalia. Una formazione sulla gestione dell'acqua riduce lo stress e i conflitti

Abdi Farah, 69 anni, vive a Beertir – Somalia –, un villaggio agro-pastorale la cui unica fonte di sussistenza è l’agricoltura. è uno dei beneficiari del progetto “Rafforzamento della resilienza in Somalia (fase 6)”, finanziato dal Dipartimento australiano per il commercio e gli aiuti all’estero ed implementato da COOPI nell’ambito del Somalia Resilience Programme (SomRep). Grazie all’intervento di COOPI, Abdi è diventato membro della Commissione sulla gestione delle risorse idriche di Beertir. 

Ricorda i tempi in cui la gestione dell’acqua (inclusa la fornitura di acqua potabile e di acqua per l’irrigazione, un’igiene adeguata, la protezione di ecosistemi acquatici e la protezione dalle inondazioni) rappresentava un’enorme sfida per la comunità. Racconta: “Il nostro villaggio è fortemente dipendente dalle precipitazioni e soggetto a siccità. Abbiamo sofferto molto durante le stagioni di siccità jial e hagaa. Nel 2016, abbiamo dovuto combattere con un lungo periodo di siccità, durante il quale molti abitanti hanno sofferto di malattie gravi dovute all’acqua, come il colera. Abbiamo perso gran parte del bestiame e le rendite delle fattorie erano così basse che hanno portato alcuni contadini ad arrendersi, abbandonando il villaggio per trasferirsi nei campi dedicati agli sfollati, di modo da ricevere assistenza umanitaria. In generale non c’era un sistema centrale capace di regolare l’uso e il consumo dell’acqua all’interno del villaggio e questo era causa di molti conflitti”. 

Aggiunge: “La nostra fonte d’acqua principale era il fiume Dawa che si trova a circa 6 km di distanza dal villaggio. Le donne che si occupavano di recuperare l’acqua dovevano percorrere lunghe distanze sotto il sole, affrontando rischi come violenze sessuali o attacchi di animali selvaggi. Accedere e gestire le fonti di acqua è stato il più grande problema che abbiamo dovuto affrontare”

Incontro della commissione con Jubaland, rappresentante del governo

L’intervento di COOPI ha risolto questi problemi. Sono stati garantiti supporti tecnici e finanziari a tutti i residenti. COOPI ha costruito un sistema di approvvigionamento idrico multiuso, che comprende un pozzo profondo dotato di una pompa motorizzata, una condotta di trasmissione, un serbatoio di stoccaggio sopraelevato e punti d'acqua, tra cui un chiosco dell'acqua e un abbeveratoio per il consumo umano e animale. Per migliorare la sostenibilità del sistema, è stata creata una commissione costituita da 11 membri, includendo 4 donne, i quali hanno ricevuto supporto e formazione nello stabilire uno statuto volto a disciplinare le risorse idriche.

Abdi Farah racconta: “Sono stato fortunato ad essere eletto e scelto tra gli undici membri per gestire il sistema idrico. Abbiamo ricevuto una formazione sull’uso e il mantenimento del sistema, sulle competenze di leadership, su una corretta ed equa distribuzione dell’acqua, sulla gestione dei conflitti, sulla tutela dell’ambiente e sulle norme igieniche e le malattie come la diarrea acuta. Dall’inizio della formazione, abbiamo immediatamente visto notevoli miglioramenti nelle risorse di acqua e la pressione sull’ambiente si è ridotta notevolmente. Lo stress idrico è diminuito poiché la quantità di acqua disponibile è aumentata anche durante la stagione di siccità. Infine, sono diminuti i conflitti così come gli spostamenti”. 

Per rafforzare le capacità del gruppo nel mantenere il sistema efficace, COOPI ha supportato la Commissione nell’apertura di un conto bancario con Dhahabshiil. Grazie a questo conto, la commissione può risparmiare i soldi raccolti dagli utenti ed investirli nelle spese di mantenimento e riparazione. In questo modo, il fabbisogno idrico della comunità sarà sostenuto nel tempo e lo sviluppo all'interno della comunità basato sulla cooperazione economica e sul funzionamento dei comitati di servizio saranno garantiti.

Di solito facciamo pagare 1 Birr ogni 20 litri di acqua. Ciò nonostante, non facciamo pagare le persone più vulnerabili della comunità, in particolare i bambini, gli anziani e i disabili. Lo scorso anno, abbiamo raccolto $1.320 che abbiamo usato per le spese di manutenzione. Questo è stato di grande aiuto. Il migliore approvvigionamento idrico ha diminuito gli sforzi per il trasporto e le spese che avevamo prima. I rendimenti dei nostri campi sono migliorati così come la salute del bestiame. Una migliore gestione delle risorse idriche ha migliorato i salari di tutta la comunità agro-pastorale”. 

Nonostante gli obiettivi raggiunti grazie a questo intervento, Abdi ammette che la comunità ha comunque dovuto affrontare alcune sfide. Infatti, ci sono stati diversi casi di violazione: “Le leggi sono chiare e sono uguali per tutti. Chiunque non le rispetti deve pagare una multa o svolgere dei lavori di comunità. L’acqua è una risorsa sacra nel nostro territorio, quindi un uso corretto può garantirne la disponibilità. Il nostro obiettivo è proteggere l’acqua da eventuali sprechi”. 

Abdi sostiene che l’intera comunità abbia beneficiato dell’intervento di COOPI ed è grato per aver avuto l’opportunità di guidare e proteggere la sua comunità. “Grazie COOPI, SomREP e DFAT”.