26-01-2016 | di COOPI
Ciad: le radici della malnutrizione
La sfida di COOPI tra pratiche tradizionali, magia, ignoranza, stregoneria e superstizione.
Le tradizioni culturali, come le abitudini, sono qualcosa che prendiamo senza farci tante domande. Prendiamo il pacchetto, lo facciamo nostro, lo assorbiamo e ripetiamo gli stessi identici gesti, da secoli. Tendiamo a conservare il buono, ad avere cura della nostra storia, delle nostre radici.
In Ciad, un paese multietnico dove coabitano varie religioni e culture, per esempio, la tradizione, è molto forte. Influenza modi di vivere, di pensare, di credere. Spesso il reale e il magico si mescolano, i contorni si sfumano, spesso i riti assumono un'importanza sproporzionata rispetto ai nostri dogmi. La mancanza di educazione, d'informazione, gli estremismi religiosi, le segregazioni etniche rendono la popolazione un terreno estremamente fertile su cui far crescere le credenze. In molti popoli africani, il concetto di malattia è legato alla colpa e prevede che la patologia sia una conseguenza dei nostri comportamenti. I guaritori tradizionali ("Wada"), i "Sahari", le "Silleye", streghe che secondo la tradizione si nutrono di sangue, vengono implicati nel processo di guarigione, utilizzando erbe, minerali, prodotti animali.
COOPI, con il finanziamento dell'EU Humanitarian Aid - ECHO, da qualche anno interviene in Ciad nella regione di SILA per sradicare comportamenti nocivi legati alla salute e alla malnutrizione, integrando oltre al trattamento anche la prevenzione. Le nostre equipe spesso si trovano faccia a faccia con le complicanze che la medicina tradizionale crea nei bambini malnutriti: "l'ablazione dell'ugola", molto diffusa, prevede che il guaritore inserisca un coltello nella bocca di un bambino che non mangia perché la causa dell'inappetenza viene legata a un problema della faringe; "la scarificazione" fatta sia per ragioni etniche che curative; le bruciature tradizionali in fronte, nell'addome e nell'ano; i decotti di radici, molto tossici a contatto con il latte terapeutico, che causano spesso dei danni epatici.
Lo staff di COOPI organizza settimanalmente delle sessioni di sensibilizzazione, coinvolgendo sia uomini che donne, trattando varie tematiche. Questo è il primo passo perché certi comportamenti estremamente radicati possano cambiare, per spiegare l'importanza delle buone pratiche. Un approccio fornisce gli strumenti per riuscire a distinguere i comportamenti corretti da quelli dannosi e facilitarne l'adozione.