08-11-2021 | di COOPI
Ciad. Riprendere in mano la propria vita: la storia di Dimé
Dimé è un uomo di 32 anni, sposato con quattro figli e due figlie. Fino a qualche anno fa, la sua situazione economica era florida, perché possedeva una grande mandria di buoi nel dipartimento di Mamdi, che rappresentava per lui e il suo entourage un’enorme fonte di ricchezza. Tuttavia, una notte, dopo un’incursione dei soldati di Boko Haram nel villaggio, tutte le case furono bruciate e gli animali da pascolo requisiti. A causa delle condizioni disperate in cui si trovava, Dimé scelse di unirsi ai ranghi del gruppo armato Boko Haram, credendo di trovare una ragione di vita ma fu costretto ad assistere a violenze ed uccisioni nei confronti dei propri vicini di villaggio, del proprio fratello, e del suo stesso bestiame.
Dimé decise allora di fuggire e, attraversando centinaia di chilometri a piedi, riuscì a tornare al villaggio, dove poté riabbracciare la sua famiglia e i suoi nipoti, figli del fratello deceduto, con i quali vive attualmente.
I traumi subiti durante i mesi passati nelle fila di Boko Haram lo avevano fatto sprofondare in una grave depressione, accompagnata da episodi ricorrenti di incubi, flashback e attacchi di panico. Questi sintomi tendevano a ripercuotersi sullo stato mentale dei membri della sua famiglia, che si ritrovavano, come lui, in una situazione economica precaria.
Venuto a conoscenza dell’offerta di supporto psicologico da parte di COOPI, Dimé ha deciso di incontrare lo psicologo di progetto, con il quale ha cominciato un percorso di cura e di ascolto.
Dopo mesi di sedute terapeutiche, Dimé oggi ha ripreso in mano la propria vita. Durante una chiacchierata con lui, ha confessato: “Non dimenticherò mai il sollievo ed il supporto che queste sessioni mi hanno dato. Ringrazio il team di COOPI per avermi aiutato a ritrovare la forza per andare avanti”.
A partire da marzo 2020, nel dipartimento di Mamdi, una tra le zone più remote del Ciad, COOPI – Cooperazione Internazionale opera per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, attraverso il progetto “Peace building: proteggiamo i diritti dei gruppi più vulnerabili nel dipartimento di Mamdi, Ciad”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppp (AICS).
La regione del Lago Ciad è caratterizzata da un contesto instabile, con criminalità e violenze ricorrenti, che lasciano le categorie più vulnerabili in una condizione di abbandono, come dimostra la storia di Dimé. In particolare, in zone isolate come il dipartimento di Mamdi, gli spostamenti forzati e ricorrenti da parte della popolazione, hanno evidenziato l’assenza di strutture adatte per far fronte alla presa in carico completa di esigenze psicosociali e mediche della comunità.
In questo contesto, COOPI ha implementato numerose iniziative all’interno del progetto di emergenza “Peacebuilding”, volte a dare supporto psicologico ai beneficiari. Lo psicologo di progetto, incaricato dell’attività, garantisce un ascolto attivo e un supporto emotivo al fine di aiutare i/le sopravvissuti/e a riconoscere la loro sofferenza, ad esprimere le loro emozioni, a identificare i problemi e trovare una soluzione. Ad oggi, più di 40 persone hanno beneficiato di questa attività e ciascuna di esse ha alle spalle un trascorso difficile anche solo da immaginare, tra cui Dimé.
La foto di copertina non ritrae Dimé, il beneficiario del progetto, ma è a scopo rappresentativo.