04-02-2016 | di COOPI
Con arachidi e sesamo cambia la vita in Ciad
Il Ciad è un grande paese situato nel cuore dell'Africa, nella zona del Sahel. Il suo territorio è estremamente vario: deserto nel nord del paese, pianure e savane nel centro-sud, con grandi laghi. Si tratta di uno dei paesi più poveri dell'Africa: nonostante un potenziale agricolo molto elevato, quasi la metà della popolazione non ha un accesso sicuro alle fonti alimentari.
Ondine Tsaconas, capo progetto di COOPI nella regione di Sila, ci parla del nuovo progetto intrapreso nella zona.
Ci puoi descrivere la regione di Sila?
Il Sila è nel Sud Est del Ciad e la sua capitale è Goz Beida. Si tratta di un antico sultanato che ha origine nel 16mo secolo.
Le donne sono le principali fonti di sostentamento delle famiglie: la maggior parte di loro si occupa del lavoro nei campi e della vendita dei prodotti agricoli nei mercati, oltre ai tradizionali impegni nella cura dei figli e nella ricerca dell'acqua e della legna per la casa.
Nonostante ciò, la popolazione è particolarmente vulnerabile dal punto di vista alimentare: l'agricoltura è infatti costantemente minacciata dalle scarse piogge. Questa situazione porta a difficoltà di accesso all'acqua potabile, soprattutto nei villaggi e nelle comuntià rurali.
Come ha lavorato COOPI finora in questa regione?
COOPI opera in questa regione da più di vent'anni, e nel tempo è intervenuta nei settori della sanità, della lotta alla malnutrizione, della gestione delle risorse naturali e, più recentemente, dello sviluppo rurale.
Nella nostra azione abbiamo sempre dato fondamentale importanza alla partecipazione attiva delle comunità e delle organizzazioni con cui abbiamo lavorato, stabilendo ottime relazioni con le autorità locali.
Ci parli del nuovo progetto che COOPI sta sviluppando? Come si lega agli interventi precedenti?
Il progetto è partito a gennaio 2014 e dura due anni. Si chiama "Appoggio alla filiera dell'arachide e del sesamo: dalla produzione alla commercializzazione", è finanziato dall'Unione Europea ed è realizzato in collaborazione con l' AMECET (Association de Médiation entre les Eleveurs et les Cultivateurs au Tchad)e con la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano.
Vengono coinvolte 30 cooperative agricole in 26 villaggi della regione. L'obiettivo è quello di stimolare la produzione di arachidi e sesamo, i due prodotti più diffusi della zona. Fondamentale è la partecipazione attiva dei beneficiari locali; agli agricoltori vengono offerti incontri di formazione sulle moderne tecniche di coltivazione, conservazione e trasformazione dei prodotti.
In questo progetto vogliamo dare particolare attenzione alle donne e ai giovani, attraverso sovvenzioni e incentivi per l'acquisto di strumenti ed attrezzature in modo da favorire la nascita di cooperative agricole.
Questo progetto è un po' diverso da quelli che abbiamo portato avanti finora nell'Est del Ciad. Tra qualche mese sarà possibile integrarlo ad altri interventi già in corso nella zona sulla salute materna e infantile.