17-08-2016 | di COOPI
Con la diga di Orchi ritorna l?acqua in nord Darfur
La diga di Orchi nel nord Darfur, Sudan, è fonte di vita per 24 villaggi della località Um Baru. Quasi 16.000 persone contano sulla sua acqua per coltivare la terra, nutrire il loro bestiame e vivere. Da giugno 2016 la diga è stata riabilitata, dopo che la rottura di un argine, 5 anni fa, l'aveva resa inutilizzabile, gettando la popolazione in una situazione di grave emergenza.
In un'area arida e secca in cui le condizioni per lo sviluppo socio-economico sono già sfavorevoli, l'accesso alle risorse idriche e naturali diventa fondamentale. Le comunità che abitano nella località di Um Baru, vivono di agricoltura e pastorizia, per queste donne e questi uomini, abituati a fare i conti con lunghe stagioni di siccità, una diga inutilizzabile equivale al rallentamento dell'attività lavorativa e a gravi danni economici. La perdita di una fonte idrica di tali dimensioni (la portata della diga di Orchi è di 1.200.000 m3) ha compromesso i raccolti e ha fatto morire il bestiame, inducendo la popolazione ad uno spostamento di massa.
Con il sostegno dell'Unione Europea a dicembre 2015 abbiamo avviato un progetto di sicurezza alimentare e protezione umanitaria che intende migliorare le capacità produttive di 5.000 pastori ad Um Baru. Le attività si sono da subito concentrate sulla riabilitazione della diga di Orchi che è stata riaperta lo scorso 16 giugno; questa è stata la priorità espressa dai rappresentanti della comunità di Um Baru.
Durante una visita di monitoraggio il re della comunità di Darzagawa ha ribadito l'importanza della diga di Orchi: "La comunità di Darzagawa si sostiene grazie a tre fonti d'acqua, le tre dighe di Um Baru, Orchi e Kerfu. Grazie a COOPI le dighe di Um Baru e di Orchi ora sono state riabilitate, ci rimane solo il lavoro per la diga di Kefru".
Parallelamente in questi mesi abbiamo iniziato diversi interventi che stanno coinvolgendo le comunità di Um Baru: una campagna di vaccinazione del bestiame; il rifornimento di sementi per 2.000 agricoltori sedentari; l'istituzione di associazioni di microcredito che potranno gestire un banca delle sementi e avviare la produzione di latte e yogurt; l'avvio di attività di formazione e capacity building per i veterinari locali e per gli agricoltori circa le tecniche di coltivazione più avanzate.
L'obiettivo è quello di migliorare l'accesso alle risorse naturali, rafforzare la capacità di gestione di queste risorse da parte delle comunità beneficiarie e incrementare la produzione agricola.