08-01-2020 | di COOPI
Darfur: acqua per 18.000 famiglie grazie all'energia solare
COOPI rafforza la disponibilità di acqua per 18.000 famiglie del Darfur Settentrionale, in Sudan, grazie a sistemi di irrigazione su piccola scala, alimentati a energia solare.
La riabilitazione di tre pozzi poco profondi e l’installazione di pompe solari hanno infatti aumentato la disponibilità di acqua destinata alla coltivazione di ortaggi fuori stagione e in inverno. In mancanza di tali strutture, le prolungate siccità unite alla conseguente scarsità d'acqua metterebbero a repentaglio i raccolti, soprattutto al termine della stagione delle piogge.
COOPI, in collaborazione con Sudanese Environmental Conservation Society, ha sostenuto i lavori di implementazione dei sistemi di irrigazione, che hanno visto l’installazione di tre unità di pompaggio per l’irrigazione, costituite da pompe sommergibili, pannelli solari, inverter, pannelli di controllo e altri accessori. Così facendo, a dicembre 2019, tre gruppi di donne agricoltrici, in totale 60, hanno potuto pompare l'acqua, utilizzando i pannelli solari, riuscendo così a irrigare i loro ortaggi per l’intera durata della stagione invernale.
Sistemi di irrigazione su piccola scala, alimentati da pannelli solari
Come spiega John Bosco Wale, Capo Progetto di COOPI in Nord Darfur, “i sistemi di irrigazione a energia solare permettono di aumentare il reddito delle famiglie e di migliorare le condizioni di vita degli agricoltori vulnerabili, in particolare dei gruppi di donne che sono incaricate della produzione e della vendita di ortaggi. Grazie alla vendita di ortaggi ai mercati locali, l’intera comunità agricola ne trarrà beneficio, potendo infatti diversificare la propria alimentazione”.
Ortaggi irrigati con acqua proveniente dagli impianti alimentati a energia solare
Da settembre 2017 ad agosto 2020, il progetto finanziato dall’Unione Europea "Rafforzare la resistenza delle comunità locali ai cambiamenti climatici nello Stato del Nord Darfur" permetterà di rafforzare la resistenza di gruppi di agricoltori vulnerabili, per fornire loro gli strumenti necessari a rispondere adeguatamente agli effetti del cambiamento climatico nelle aree interessate di Mellit e Sayyah.