08-10-2024 | di COOPI
Emergenza in Libano: COOPI rinnova l'appello per soccorrere le vittime del conflitto
COOPI - Cooperazione Internazionale, presente in Libano dal 2013, denuncia con forza il rapido peggioramento della situazione umanitaria nel Paese, che riporta un crescente numero di vittime, feriti e sfollati. Le testimonianze degli operatori di COOPI sul campo mettono in luce l’urgenza di intervenire e l’importanza di donare subito su dona.coopi.org/emergenza-libano.
Secondo il Ministero della Salute Pubblica libanese, tra il 23 settembre e l'8 ottobre, sono stati registrati 2.083 morti, mentre il numero di feriti ha superato i 9.800. Particolarmente allarmanti sono i dati forniti dall'UNICEF, che segnalano almeno 690 bambini feriti nelle ultime sei settimane e circa 350.000 bambini sfollati.
Il conflitto ha avuto un impatto devastante anche sulle infrastrutture civili essenziali, tra cui ospedali e impianti idrici, compromettendo gravemente il già fragile sistema sanitario del Libano. Tra l'8 ottobre 2023 e il 3 ottobre 2024, 36 ospedali sono stati colpiti dagli attacchi, mentre molte altre strutture sono state costrette a chiudere, limitando così l'accesso a cure mediche vitali per la popolazione.
Il numero di sfollati interni continua a crescere in modo esponenziale. I dati forniti dalla Displacement Tracking Matrix dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) indicano che, tra il 14 ottobre 2023 e il 6 ottobre 2024, 608.509 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, con 165.088 sfollati solo nell’ultima settimana. Matteo Crosetti, Coordinatore regionale di COOPI per il Medio Oriente, sostiene:
Al di là delle persone effettivamente registrate, le ultime stime parlano di oltre un milione di sfollati che hanno dovuto abbandonare le loro case per cercare sicurezza. Il Paese, il governo e le organizzazioni della società civile hanno aperto 978 rifugi, ma l'80% di questi ha già raggiunto la massima capacità."
L’Unità Nazionale per la Gestione del Rischio e dei Disastri ha identificato 978 rifugi collettivi, che attualmente ospitano più di 180.700 persone, ma 775 di questi hanno già superato la loro capacità massima.
COOPI, forte della sua esperienza decennale nel Paese, ha già mobilitato le proprie risorse per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione. Come spiega Matteo Crosetti:
Grazie alla nostra presenza sul territorio e al lavoro del nostro staff, stiamo sostenendo tre centri comunitari trasformati in rifugi e abbiamo attivato due cucine comunitarie che offrono due pasti caldi al giorno a più di 2.000 persone per i prossimi tre mesi."
In un contesto di crisi così grave, COOPI ribadisce la necessità di una risposta immediata per fornire assistenza alla popolazione colpita. Tuttavia, per proseguire queste operazioni vitali, COOPI ha bisogno del supporto di tutti. Ogni donazione è fondamentale per garantire un aiuto concreto. È possibile contribuire donando direttamente su dona.coopi.org/emergenza-libano
Dove ne parliamo: