04-10-2024 | di COOPI
Emergenza Libano: COOPI si mobilita per fornire aiuti alimentari agli sfollati
In soli due giorni, dal 23 al 25 settembre, oltre 1.500 attacchi da parte delle forze israeliane hanno colpito il territorio libanese. Le conseguenze sono devastanti: più di 1.200 vittime, di cui 50 sono bambini, migliaia di feriti e oltre 120.000 stanno fuggendo dal sud del Libano. Intere famiglie hanno perso tutto, costrette a rifugiarsi in scuole e centri di accoglienza improvvisati.
COOPI – Cooperazione Internazionale, attiva in Libano dal 2013, sta intervenendo per portare aiuto immediato a tutte le persone fuggite senza nulla. I nostri operatori umanitari stanno lavorando nel centro di formazione professionale di Siblin, Governatorato di Saida e in due scuole a Nahr Al Bared, Governorato di Tripoli, adibiti a rifugi collettivi. Qui abbiamo già accolto più di 1000 persone a cui, grazie all’allestimento di due cucine mobili, stiamo garantendo due pasti al giorno. Ma la situazione è critica. Per questo lanciamo un appello di raccolta fondi: dona.coopi.org/emergenza-libano
L’emergenza in Libano
Tra il 23 e il 24 Settembre la situazione in Libano ha raggiunto livelli critici a causa di un’escalation di attacchi israeliani sul territorio. Le aree più colpite sono quelle a sud del Paese, la Beqaa e le zone meridionali di Beirut. Il bilancio delle due giornate è drammatico; sono state registrate oltre 1.500 offensive con conseguenze disastrose sulla popolazione e sulle infrastrutture civili e residenziali.
Gli ultimi dati delle Nazioni Unite parlano di oltre 6.000 feriti e più di 1.000 vittime tra cui 50 bambini e la situazione è in continua evoluzione, con un drammatico aumento del numero di vittime. In continuo aumento è anche il numero delle persone costrette a scappare: al momento circa mezzo milione.
Spiega da Beirut Matteo Crosetti, Coordinatore regionale per il Medio Oriente di COOPI:
Noi di COOPI continuiamo ad operare attivamente in Libano, sia attraverso il nostro ufficio centrale di Beirut che attraverso il nostro ufficio di campo a Tripoli, nel nord del paese. Anche i nostri programmi, nella zona di Tripoli e Akkar, continuano ad andare avanti e ci stiamo coordinando per dare una prima assistenza alimentare alla popolazione libanese in movimento che trova protezione nei rifugi pubblici. Attualmente la gente cerca rifugio dove può, in Libano o in Siria.
L’emergenza in Siria
L’escalation del conflitto ha comportato uno spostamento dei profughi, principalmente siriani e libanesi, verso la Siria, attraverso diversi punti strategici quali il confine Jdaidet Yabous nella Rural Damascus. Quest’ultimo, secondo quanto recentemente riportato dalla Croce Rossa Arabo- Siriana, registra più di 30.943 nuovi ingressi. Il Paese si sta organizzando per mettere a disposizione edifici pubblici, così come era successo in occasione del terremoto del 2023, per accogliere la popolazione.
Prosegue Crosetti:
Come COOPI, ci stiamo organizzando per rispondere in Siria, visto che il primo flusso è arrivato in una zona dove siamo già operativi, Rural Damascus. Dalla capitale Damasco, dove abbiamo la sede della missione, ci stiamo coordinando con i nostri uffici di Hama, Latakia e Aleppo, per garantire ai rifugiati un intervento tempestivo e mirato.
Dal 2013, COOPI supporta la popolazione libanese e, dal 2016, quella siriana, aiutando le comunità colpite dalla crisi economica in Libano e i rifugiati siriani. L'ONG ha realizzato finora 19 progetti in Libano e 24 in Siria. La sua presenza consolidata nei due paesi consente di fornire assistenza agli abitanti anche durante le emergenze improvvise, come fu il terremoto di Aleppo e come è quella attuale.