Emergenza Libano: la risposta di COOPI per i rifugiati in Siria
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29-10-2024 | di COOPI

Emergenza Libano: la risposta di COOPI per i rifugiati in Siria

COOPI – Cooperazione Internazionale ha potenziato la sua risposta alla crisi umanitaria in Libano attivando due progetti di emergenza in Siria, per offrire sostegno vitale e migliorare il benessere psicologico di oltre 8.350 profughi. A causa del conflitto in Libano, dal 23 settembre al 21 ottobre 2024, oltre 425.000 persone hanno attraversato il confine con la Siria per trovare rifugio in una terra colpita già duramente da una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. Di questi profughi, il 71% è di nazionalità siriana e dunque fa ritorno in un Paese da cui era scappato, mentre il 24% è libanese e proviene da un Paese che, seppur contraddistinto da un tasso di povertà al 44%, era il più ricettivo in termini di rifugiati al mondo.

Progetti di emergenza di COOPI per supportare i rifugiati in Siria

Il primo progetto si concentra su 870 famiglie (circa 4.350 persone) alloggiate temporaneamente nei centri comunitari di Hama e Latakia, con particolare attenzione a bambini e giovani. Qui, COOPI distribuisce kit igienici e pacchi alimentari per coprire un mese di fabbisogno, contrastando la precarietà alimentare e igienica. Inoltre, un supporto psicologico viene offerto a 1.088 persone vulnerabili, in gran parte bambini e donne, assieme a kit di supporto psicosociale per famiglie con bambini, accompagnati da attività ricreative per migliorare il benessere emotivo e sociale di 1.740 minori.

Il secondo progetto, attivato nei centri comunitari nelle aree rurali di Damasco e Homs, si rivolge a 800 famiglie (circa 4.000 persone). Anche qui COOPI fornisce kit igienici essenziali e pacchi alimentari per far fronte alla carenza alimentare di un mese, insieme a un primo soccorso psicologico per 1.000 persone, particolarmente mirato a supportare chi ha vissuto esperienze traumatiche.

Entrambi gli interventi si pongono l’obiettivo di garantire supporto immediato per la sopravvivenza e stabilità psicosociale delle comunità sfollate, con un approccio integrato di risposta alle emergenze che mira a ridurre la vulnerabilità e migliorare la resilienza delle famiglie colpite da crisi prolungate.

La situazione in Siria: rifugiati e emergenza umanitaria

Le stime dell’UNHCR indicano che dal 23 settembre 2024 al 21 ottobre 2024, oltre 425.000 persone, tra libanesi e siriani, sono scappate dal conflitto in Libano ed hanno attraversato il confine con la Siria.

Per far fronte all’emergenza le autorità siriane hanno aperto sei frontiere per i rifugiati, accogliendo la maggior parte degli arrivi al valico di Jdaidet Yabous. I dati della Croce Rossa Arabo Siriana (SARC) e dell’UNHCR, sul profilo socio-demografico degli sfollati, mostrano che il 71% è siriano, il 27% libanese, ed entrambi provengono principalmente dal sud del Libano. Su 425.000 persone arrivate, circa 114.000 sono famiglie, molte guidate da donne. Al 22 ottobre 2024, circa 1.761 famiglie libanesi, soprattutto donne e bambini, sono ospitate in 21 centri di accoglienza. L’accesso limitato a servizi essenziali e il sovraffollamento compromettono la protezione di donne e ragazze.

L’attività di COOPI, iniziata nel 2013 in Libano e nel 2016 in Siria, ha permesso di rispondere rapidamente alle emergenze attuali, estendendo il supporto a decine di migliaia di persone. La presenza radicata nei territori consente all’organizzazione di affrontare al meglio le nuove sfide poste dall’escalation del conflitto, fornendo assistenza ai più vulnerabili anche nelle situazioni più disperate.