14-02-2023 | di COOPI
Emergenza terremoto in Siria. COOPI ad Aleppo ha aiutato finora 4.500 sfollati. Ma per fare di più, ha bisogno di donazioni
Milano, 14 febbraio 2023 – Alla data di ieri sera, COOPI – Cooperazione Internazionale (organizzazione italiana presente ad Aleppo da 5 anni) è riuscita a prestare i primi soccorsi a 4.500 uomini, donne, bambini e anziani, che, dopo il terremoto dello scorso 6 febbraio, hanno trovato riparo in 10 rifugi (scuole, chiese e mosche), nelle aree di Kallaseh, Saif Aldauleh, Alneil Street, Jamilie, Sulayman Alhalabi, Bouston Alqasser, Qadi Askar.
COOPI ha fornito finora 500 coperte, 400 kit igienici (1 per famiglia), 800 lampade solari, 400 presidi medicali tra cui sedie a rotelle e stampelle, oltre che supporto psicologico a circa 1.500 persone. Ma il bisogno è altissimo.
“Le persone sono fortemente traumatizzate e disperate; chiedono cibo e soldi per comprare le cose di cui hanno più bisogno, insieme a materassi e coperte”, spiega Matteo Crosetti, Coordinatore regionale COOPI in Medio Oriente. “Il nostro staff ad Aleppo riferisce che la tensione è molto alta. La gente è arrabbiata, perché gli aiuti stentano ad arrivare”.
COOPI ha attinto al suo fondo di prima emergenza per far fronte alle necessità immediate e organizzare nuove distribuzioni, ma è necessario fare di più; perciò rilancia un appello di raccolta fondi per sostenere le sue azioni di intervento umanitario a favore della popolazione.
Si può donare a COOPI con la causale “Emergenza terremoto” in questo modo:
- on line: https://dona.coopi.org/terremotosiria/
- con bonifico bancario (Banca Popolare Etica - IBAN IT89A0501801600000011023694)
- con bollettino postale (c/c 990200 intestato a COOPI)
Secondo i dati rilasciati dal Ministero della Salute siriano, ieri 13 febbraio, le persone colpite dal terremoto sono salite a 7,2 milioni di cui oltre 2 milioni nel Governatorato di Aleppo. Qui si registrano 56 edifici crollati completamente, oltre ad un numero indefinito di costruzioni danneggiate o in procinto di collassare. Nella città di Aleppo, si stima che 18.500 famiglie abbiano trovato ricovero nei rifugi messi a disposizione dalle Autorità locali e religiose e, secondo COOPI, circa 100.000 persone non hanno più una casa agibile.
COOPI ha iniziato a lavorare in Siria nel 2016, occupandosi prima di tutto di fornire i mezzi di sussistenza alle famiglie più colpite dalla crisi e residenti nell’area di Damasco rurale. Nel 2018, ha aperto il programma di sostegno psicosociale ad Aleppo, puntando sui centri comunitari in grado di raggiungere nel tempo oltre 40.000 persone, attraverso terapie specializzate e campagne informative sulla salute mentale, la prevenzione della violenza e degli abusi sulle donne e sui bambini. A ciò nel 2021, ha aggiunto il programma di sicurezza alimentare, che attraverso il sostegno dell’orticoltura, del piccolo allevamento o l’uso del sistema del cash for work o del cash transfer ha permesso a migliaia di famiglie di sopravvivere.