18-01-2023 | di COOPI
Etiopia. Hawey, scappata dal conflitto, si sente al sicuro ora nel campo di Mersha
Hawey Mohamod ha 7 figli, 2 maschi e 4 femmine, ma non ha alcun reddito se non quello del marito che si occupa di svolgere piccole attività agricole nel villaggio. Hawey, insieme alla sua famiglia, vive nel campo sfollati di Mersha, in Etiopia: questa zona per quasi 2 anni è stata assediata da numerosi conflitti tra gruppi armati ribelli e le forze militari federali. I continui scontri hanno provocato enormi difficoltà alla popolazione residente, costretta ad andarsene e a stabilirsi nella vicina città di Negele. La situazione continua a essere fragile e imprevedibile, ma con il tempo è relativamente migliorata e gli sfollati hanno iniziato a ritornare nel quartiere, scoprendo che tutto ciò che possedevano ormai era distrutto. Hawey racconta:
Quando il conflitto ha raggiunto l'apice, abbiamo sentito che le case venivano bruciate e le persone venivano attaccate. Abbiamo deciso di scappare e di stabilirci presso dei parenti nella città di Negele per un certo periodo di tempo, finché la situazione non fosse migliorata. Nella fretta, ho lasciato tutto quello che avevo, compreso il mio bestiame.
Dopo tre mesi, sono riusciti a tornare a Mersha, dato che la zona era decisamente più sicura, ma a causa del conflitto la loro casa e i loro beni sono stati distrutti. In più, i loro terreni erano inutilizzabili e il periodo della semina era ormai passato. Non avevano abbastanza cibo a disposizione, così hanno cercato sostegno nel campo sfollati di Mersha.
COOPI – Cooperazione Internazionale è attiva in questa zona da maggio 2021 con il progetto “Assistenza integrata di emergenza per WASH, Shelter & NFIs rivolta alle popolazioni colpite da conflitti e disastri in Etiopia” finanziato dall’Unione Europea (Aiuti Umanitari - ECHO), che prevede un intervento multisettoriale per rispondere ai bisogni delle popolazioni sfollate e delle comunità ospitanti. L’obiettivo principale è quello di garantire delle soluzioni di alloggio dignitose alle popolazioni colpite dal conflitto, assicurando condizioni igieniche adatte e un accesso costante all’acqua.
Ci racconta Hawey:
COOPI ci ha fornito un riparo, degli utensili domestici essenziali come lenzuola, coperte, un bollitore, dei saponi, ad altro. Questo ci ha aiutato a sopravvivere nel momento più difficile.
Gli utensili essenziali per la casa e la biancheria da letto sono serviti molto ad Hawey e a tutta la sua famiglia, tanto che sono riusciti a ridurre al minimo la dipendenza dai vicini e dai parenti per beni di prima necessità.
Conclude Hawey:
Ora mi sento al sicuro. Non so per quanto tempo questa situazione rimarrà stabile, ma almeno qui ho una casa, la scuola inizierà a breve, ci verranno forniti i materiali scolastici e i miei figli inizieranno a imparare.