Etiopia: mitigare le cause delle migrazioni
29-03-2019 | di COOPI

Etiopia: mitigare le cause delle migrazioni

Povertà, mancanza di beni di prima necessità e ricerca di migliori opportunità sono tra le maggiori cause che spingono molti giovani, tra cui quelli più istruiti, a lasciare l’Etiopia.

Negli ultimi anni, il fenomeno migratorio in questo paese ha subito una brusca accelerazione, a causa dell’intensificarsi degli spostamenti lungo la cosiddetta “Rotta del Mediterraneo centrale”. Un viaggio che porta con sé le speranze e i sogni di centinaia di ragazzi, ma che cela anche un lato più subdolo.

Se la partenza non porta i risultati sperati, le persone fanno ritorno in patria e questo non senza conseguenze. Privati di cibo e di sonno, vittime di abusi e sfruttamenti, emarginati dalla società e dal lavoro, la salute fisica e psicologica di questi giovani è compromessa e può addirittura sfociare in veri e propri disturbi mentali.

In questo contesto interviene COOPI che, insieme ad AICS e altri partner italiani (CCM - Comitato Collaborazione Medica e LVIA - Associazione Internazionale Volontari Laici), da luglio 2018 ad ottobre 2019, offrirà il proprio sostegno a circa 27.000 persone con il progetto “Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni vulnerabili di rimpatriati e potenziali migranti, per mitigare le cause della migrazione irregolare nelle zone di Bale, Arsi e Arsi occidentale”. COOPI sosterrà direttamente circa 2.200 uomini e circa 2.100 donne, insieme a 102 tra potenziali migranti e rimpatriati.

Con questa iniziativa, puntiamo a mitigare le cause della migrazione irregolare in Oromia, una delle aree dell’Etiopia, con il più alto tasso di migranti irregolari. Per riuscirci, ci siamo prefissati due obiettivi principali:

  • garantire l’accesso a servizi di base per giovani potenziali migranti e rimpatriati;
  • aumentare le possibilità di impiego attraverso la creazione di attività redditizie nel settore agricolo e dei servizi.

In un paese in cui culturalmente i disturbi mentali sono associati ad aspetti sovrannaturali o imputabili a una “colpa” della persona, per la quale non esiste una cura, è difficile che i rimpatriati chiedano aiuto oppure che si trovino strutture di salute mentale adeguate.

Il nostro intervento punta a fornire validi strumenti di supporto psicologico alle persone più vulnerabili :

  • promuovendo il dialogo e identificando risposte concrete alle diverse forme di traumi subiti;
  • organizzando incontri di discussione su salute mentale e supporto psicosociale ai rimpatriati;
  • formando operatori sociosanitari sul supporto psicosociale ai rimpatriati.

COOPI opera ininterrottamente in Etiopia dal 1995 e, ad oggi, le nostre attività strategiche continuano nelle regioni di Addis Abeba, Somali, Amhara, Afar, Oromia, Benishangul-Gumuz per favorire lo sviluppo e rispondere alle emergenze.

Foto credits: Coralie Maneri