03-07-2019 | di COOPI
Etiopia: partono i test sulle pompe solari
Nei mesi di maggio e di giugno, sono state effettuate le prove di pompaggio presso Busidima (Ada’ar) e Kadabura (Dewe), con l’obiettivo di sviluppare sistemi a pompaggio solare. Il potenziamento degli schemi idrici con utilizzo di pompe solari permetterà circa 10.650 persone tra uomini, donne e bambini delle woreda dellezone 1, 2 e 5 di Afar di accedere ad acqua pulita e non contaminata.
Grazie al progetto “Approccio integrato per il rafforzamento della resilienza delle popolazioni colpite da siccità nelle zone 1, 2 e 5 della Regione Afar”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), prosegue infatti il nostro intervento per utilizzare tecnologia solare e puntare sul fattore sostenibilità, sia da un punto di vista ambientale che economico.
Sempre in questo scenario, nella woreda di Meghale, stiamo invece riabilitando il sistema di captazione e distribuzione della sorgente Adu Kebele, nel villaggio di Ela Fankuli.
A 1,5 km di distanza dal villaggio, la sorgente rappresenta l’unica fonte di acqua utilizzata dalla popolazione locale e vicina e destinata all’allevamento. Sebbene il suo flusso sia perenne e abbondante, la qualità dell’acqua è scarsa, a causa dell’esposizione alle fonti inquinanti.
Data la posizione strategica della sorgente, stiamo implementando un “sistema a gravità”, che permetterà convogliare l’acqua dalla sorgente a monte a quattro punti di raccolta di acqua a valle, in particolare due punti pubblici per il villaggio, uno per la scuola e un altro per il centro di salute.
Attività correlate al risanamento della sorgente, quali la realizzazione di un serbatoio di immagazzinamento in cemento armato e l’installazione di 1,5 km di linea di tubazioni in polietilene, sono in corso d'opera.
Nell’ambito del cluster Acqua e igiene, stiamo puntando anche sulla diffusione di pratiche di buona igiene nelle scuole: un’esperta del settore ha effettuato una formazione di due giorni a 20 insegnanti delle scuole elementari nella provincia di Meghale.
Come sottolinea Fabio Castronovo, Capo Progetto di COOPI ad Afar, “gli argomenti trattati hanno riguardato le norme di igiene alimentare più comuni, i buoni comportamenti per prevenire le malattie infettive più diffuse, come diarrea o vermi intestinali. La partecipazione degli insegnanti è stata buona e ci sono le premesse per un miglioramento e una maggiore diffusione delle pratiche di igiene nelle scuole e più in generale nella comunità”.
Nei prossimi mesi, anche le attività di acquacoltura, apicoltura e gestione dei rifiuti saranno implementate, in un’ottica di miglioramento delle condizioni di vita e di rafforzamento della resilienza delle comunità più vulnerabili colpite da fenomeni climatici estremi nella regione Afar, consolidando i servizi di base (acqua e sicurezza alimentare) e la gestione delle risorse naturali e la salvaguardia dell’ambiente, e ripristinando i mezzi di sostentamento delle comunità pastorali.
Foto credits: Coralie Maneri