30-01-2019 | di COOPI
Ghouta orientale: assistenza d'emergenza nel distretto di Nashabye
Insicurezza alimentare, scarsa igiene e ordigni inesplosi stanno peggiorando la già precaria situazione della popolazione del distretto di Nashabye e di altri 15 villaggi confinanti nella regione Ghouta orientale: una zona densamente popolata in cui tuttora 55.000 persone hanno accessi inesistenti o limitati a beni e servizi di prima necessità.
Il conflitto siriano, che affligge quest’area ormai dal 2011, ha provocato la distruzione di vitali infrastrutture pubbliche e private, la restrizione della libertà di movimento (specie per anziani e disabili) e lo sfollamento di un gran numero di abitanti che sta gradualmente facendo ritorno alle proprie regioni d’origine. La situazione di povertà si è così ulteriormente aggravata.
COOPI ha individuato nel distretto di Nashabye una zona di intervento prioritario: grazie al finanziamento della Commissione europea (ECHO, Dipartimento per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile) e alla collaborazione con la SARC (Syrian Arab Red Crescent), nel settembre 2018, COOPI ha lanciato il progetto “Assistenza d'emergenza e costruzione di resilienza per la popolazione colpita dal conflitto di Nashabye, Ghouta orientale”. Tale iniziativa permetterà di aiutare circa 12.900 beneficiari, distribuendo cibo e kit di prima igiene e promuovendo nel contempo l'autosufficienza della popolazione locale.
Distribuzione di cibo e ripristino dei sistemi di produzione alimentare tradizionali
La distribuzione di pasti caldi rappresenta una delle attività principali di COOPI a Nashabye.
Prima dell’intervento di COOPI, gli approvvigionamenti riuscivano a fornire solamente 1.500 kcal al giorno a persona, contro un fabbisogno standard di circa 2.100 kcal. Il progetto si propone quindi di garantire pasti caldi quotidiani, completi e nutrienti a circa 8.400 persone.
Le attività di COOPI in materia di sicurezza alimentare coinvolgeranno anche azioni correlate di intervento, tra cui:
- la realizzazione di locali di cottura sicuri e igienici, allestendo una cucina comunitaria fissa presso il villaggio di Nashabye;
- il coinvolgimento di cuochi delle comunità, per supportare la popolazione locale con una fonte di reddito e la distribuzione di pasti che rispettino i gusti della popolazione beneficiaria;
- il reintegro di sementi da coltivare e la ridistribuzione di pollame per le famiglie locali, al fine di garantire la maggiore autonomia possibile alle comunità autoctone.
Promozione in materia di igiene e distribuzione di kit ad hoc
L’azione di COOPI punta inoltre a incrementare la consapevolezza e l’importanza dell’igiene personale e collettiva, investendo su:
- sessioni di sensibilizzazione per le comunità beneficiarie;
- fornitura di kit di primo igiene personale per adulti, donne, bambini e di uso domestico;
- approvvigionamenti di acqua per le abitazioni e le culture, bonificando 200 pozzi, a beneficio di circa 2.000 persone.
Responsabilizzazione sugli ordigni inesplosi e servizi di sostegno psicologico
I consistenti bombardamenti degli ultimi anni hanno lasciato sul campo numerosi ordigni inesplosi, soprattutto nei pressi di zone minate. In questi termini, il progetto di assistenza d’emergenza punta a educare la popolazione locale e distribuire materiale informativo, del quale potranno beneficiare circa 12.900 persone, che impareranno a riconoscere e reagire correttamente in presenza di ordigni inesplosi.
Non dimentichiamo inoltre che il conflitto siriano ha comportato gravi traumi per le persone direttamente o indirettamente coinvolte negli scontri. Per garantire una migliore qualità di vita agli abitanti di Nashabye, COOPI ha pertanto deciso di investire su:
- gruppi di sostegno psicologico, dei quali potranno beneficiare 500 tra le persone più vulnerabili;
- realizzazione di luoghi d’incontro sicuri in cui i beneficiari potranno riunirsi, ottenere informazioni e organizzare iniziative comunitarie.
Il progetto di “Assistenza d'emergenza e costruzione di resilienza per la popolazione colpita dal conflitto di Nashabye, Ghouta orientale” permetterà, grazie al sostegno di ECHO, di accompagnare passo dopo passo le comunità locali in un processo di ripresa.