31-07-2017 | di COOPI
Hamat e il suo diritto ad un'infanzia serena
Hamat ha 12 anni e vive a circa 300 km di distanza dalla capitale del Ciad, Ndjamena. Fino a poco tempo fa, era obbligato a contribuire all'economia familiare, tenendo a bada i buoi di suo padre. Descrivendo la sua vita passata, Hamat racconta: «Lavoravo duramente ogni giorno, in cambio di un pò di cibo». Mostrando le cicatrici sul corpo, aggiunge: «Ad ogni minimo errore mio padre mi aggrediva verbalmente e fisicamente». Tuttavia, il giorno in cui suo padre gli rivolge minacce di morte per aver perso due buoi, Hamat decide di scappare. Trascorre due mesi per strada, prima che venga recuperato dalla polizia e affidato ad uno dei centri di accoglienza per la protezione dei bambini vulnerabili (centro APSOA) gestiti da COOPI. Di lì la sua vita cambia, perchè oltre a ricevere tutte le cure necessarie, Hamat vive finalmente in un ambiente sereno e può andare a scuola come tutti i bambini della sua età.
Grazie al progetto "Protezione dell'infanzia e promozione dei diritti dei bambini e riduzione delle violenze di genere in Ciad", finanziato dall'Unione Europea, COOPI lavora, da marzo 2017, per rafforzare il sistema di risposta ai casi di violazione dei diritti dei bambini in Ciad. Si tratta di un progetto che mira a tutelare i bambini vulnerabili attraverso un approccio integrato, fornendo loro l'assistenza di base (alloggio, cibo, vestiti), il supporto psico-sociale e l'accesso all'istruzione.
Dopo un certo periodo trascorso nel centro, Hamat afferma: «Mi sento a mio agio nel centro di accoglienza, amato e valorizzato perché tutti si interessano a me e mi prestano attenzione». Aggiunge, inoltre: «Mi sono stupito di ricevere tre pasti al giorno senza dover lavorare». E sottolinea : «Mi sono meravigliato del modo in cui i miei tutori comunicano con me, senza aggredirmi». Il centro è anche un luogo in cui il bambino impara a sentirsi parte di una comunità, apprendendo diritti e doveri. Insieme agli altri bambini gioca, scherza, ride e condivide il suo desiderio più grande, cioè quello di imparare a leggere e a scrivere.