Il teatro dell'ambiente
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08-02-2016 | di COOPI

Il teatro dell'ambiente

Sensibilizzare la popolazione con il teatro ad una corretta gestione dei rifiuti per ridurre i rischi di disatri? Perché no?!

Nell'ambito del progetto di Riduzione Rischi Disastri (RRD) finanziato da OFDA/USAID, COOPI - Cooperazione Internazionale ha lanciato un fondo a cascata diretto ad organizzazioni locali per proposte innovative sulla RRD.

Planète des Jeunes de la Francophonie (PLAJEF), una organizzazione di base di Tabarre che ha come missione la protezione ambientale e la promozione dell'imprenditorialità giovanile, ha ottenuto un finanziamento di 2.000 dollari per la proposta di sensibilizzazione da loro presentata che prevede un originale corso di formazione sulla gestione dei rifiuti includendo il teatro come forma di socializzazione e diffusione dei messaggi alla popolazione dei quartieri piú vulnerabili.

"Il nostro obiettivo è quello di creare dei giovani leader nel comune di Tabarre, formandoli nelle aree di intervento più impellenti e necessarie della zona. Un esempio è la gestione dei rifiuti, che è fra le nostre priorità", spiega Paul saint Phard, presidente di PLAJEF.

I partecipanti sono stati scelti, con tanto di provino teatrale e colloquio di motivazione, fra i giovani del comune impegnati nella lotta per la difesa dell'ambiente, e la condizione è che si facciano portavoce dei messaggi di ricilaggio e gestione dei rifiuti nei loro relativi quartieri.

Dopo la formazione iniziale sulla gestione dei rifiuti (quali danni può causare gettare i rifiuti per strada e nei canali, come riciclare), una parte sarà dedicata al training teatrale in senso stretto. Formatori e partecipanti, scriveranno insieme un testo teatrale, che porteranno in scena a cielo aperto, dopo una serie di prove, in due quartieri vulnerabili del comune di Tabarre, per l'esattezza al Carrefour Clercine e nella chiesa Béthanie di Butte Boyer per poter raggiungere il maggior numero di persone possibile e spiegare, coinvolgendoli emotivamente con il teatro, come comportarsi con i rifiuti giorno per giorno.

"Il teatro è per sua stessa essenza un'arte di impegno. Con questo progetto vogliamo avere un impatto reale e duraturo sul comportamento degli individui, fare capire come ognuno di noi è parte intrinseca dell'ambiente e abbiamo il dovere civico e morale di rispettarlo e proteggerlo" spiega Sagesse Messerne, attore di cinema haitiano, scelto come formatore principale della formazione teatrale.

I piatti di carta, i sacchetti, vaschette di plastica e altri rifiuti costellano il panorama di Haiti, riempiono i suoi fiumi, sono onnipresenti sia nello scenario urbano che rurale e stanno rovinando la vita delle persone. Il problema è complesso. Da una parte c'è la mancanza della gestione dei rifiuti a livello nazionale, dall'altra il comune cittadino che è abituato a buttare la bottiglia di plastica nel momento in cui finisce di bere, perché pensa che tanto non troverebbe dove gettarla.

Ad Haiti, il problema della gestione dei rifiuti è uno degli impedimenti alla RRD. L'area metropolitana di Port au Prince (di cui Tabarre fa parte) per esempio, è costruita su un sistema di canali per far scorrere l'acqua duranti le forti cicliche piogge. Questi però sono troppo spesso interamente otturati con immondizia, il che fa sì che si creino inondazioni, con relativo pericolo per la popolazione, sia in termini di perdite materiali che umane.

Quello che propongono nella formazione è che se si tratta di rifiuti riciclabili, come le bottiglie di plastica, si possono dare ai centri di raccolta, come per esempio le 15 chiese che COOPI ha attrezzato a questo scopo nel comune di Tabarre.

A volte si ha la tendenza a pensare che lo Stato sia l'unico responsabile della gestione dei rifiuti e si aspetta che dall'alto qualcosa sia fatto, "ma lo Stato siamo noi cittadini" spiega ai partecipanti alla formazione Sagesse Messerne, "noi abbiamo il potere di cambiare le cose con la nostra stessa presa di coscienza, essendo cittadini esemplari. Perché una volta che il cambiamento è nel popolo, lo Stato non può che reagire di conseguenza".

Di Lara Palmisano, Communication Officer di COOPI Haiti