04-06-2019 | di COOPI
Ituri: Fair play, dal calcio alla vita
A Fataki, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, abbiamo organizzato un torneo di calcio tra i ragazzi degli istituti Umuja e Fataki.
Un torneo come tanti, se non fosse che i giocatori fanno rispettivamente parte degli Hema e dei Lendu, due comunità che, a fine 2017, sono state protagoniste di violenti scontri nel territorio del Djugu, provocando lo sfollamento di circa 280 000 ed effetti devastanti sulla sicurezza alimentare, sull’igiene e sulla protezione della popolazione.
Per rispondere a questa emergenza, a luglio 2018, abbiamo avviato il progetto di “Risposta multisettoriale di emergenza in materia di alimentazione, salute e protezione delle popolazioni colpite dalla crisi umanitaria nel territorio di Djugu, provincia dell'Ituri”, finanziato dal Fondo Umanitario.
Dei diversi settori di progetto, la protezione è stato uno dei principali che ha previsto, tra le altre, sessioni di sensibilizzazione sulla risoluzione pacifica dei conflitti.
E quale modo migliore di veicolare questo concetto, in particolare ai ragazzi, di una partita di calcio?
Le sfide sono state disputate in tutta sicurezza a Fataki e sono state fortemente apprezzate non solo dagli studenti, ma anche dai professori. Lo slogan “Fair Play = Coesistenza pacifica” è stato il filo conduttore degli eventi: prima del fischio d’inizio, gli operatori di COOPI hanno sottolineato l’importanza del rafforzamento della coesione intercomunitaria in tutto il territorio. Un importante punto di partenza per formare le giovani generazioni sull’importanza di coesistere pacificamente gli uni con gli altri.
“Oggi, a un mese dalla fine del progetto, 57 076 persone, tra cui 30 084 donne che rappresentano il 95% delle persone a rischio di protezione, sono state formate sulla promozione dei diritti umani, sulla gestione dei conflitti e sulla coesistenza pacifica. Inoltre, ben 2081 casi di violazione dei diritti della persona sono stati denunciati e presi in carico dai servizi sociali locali, tra i quali rientrano anche episodi di violenza sessuale e di genere (1 955), di protezione e di conflitti intercomunitari (126)”, spiega Rosine Quattara, capo progetto di COOPI.
COOPI è dal 2000 in Ituri, dove interviene con progetti di emergenza e sviluppo, nell’ambito della sicurezza alimentare, della salute e della protezione.