14-03-2022 | di COOPI
Lago Ciad. Insieme ad AICS, contro la desertificazione
Il progetto di emergenza “Sostegno all’accesso all’acqua, educazione all’igiene e rispetto dell’ambiente. Un approccio DRR”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e sviluppato nella regione del Lago Ciad, tocca due criticità altamente presenti nel territorio sub sahariano, ovvero quello della scarsità d’acqua e della desertificazione. L’azione, cominciata ufficialmente a ottobre 2021 e portata avanti da COOPI – Cooperazione Internazionale, si concentra infatti su queste due direttive: da una parte, costruire o riabilitare pozzi d’acqua già esistenti, rendendoli sostenibili grazie ai pannelli solari; dall’altra, piantare 3.500 alberi in quelle zone che soffrono di una desertificazione sempre più invasiva.
Spiega Flavio Boffi, capo progetto COOPI:
L’innovazione di questo progetto in emergenza risiede nel fatto che integra nelle diverse attività degli aspetti di sostenibilità e sviluppo. Come il titolo dell’azione suggerisce, questo progetto adotta un approccio DRR (Disaster Risk Reduction); significa che, prima di progettare e costruire un pozzo, una latrina o piantare alberi, si procede con l’identificazione e la valutazione dei rischi di catastrofi, al fine di ridurne l’impatto.
In questo senso, COOPI realizzerà delle missioni per identificare le zone a rischio inondazioni e trovare punti ove l’acqua ha un basso tasso di salinità, in concerto con l’ong francese Action Contre la Faim (ACF); per quanto riguarda invece la piantumazione di alberi, promuoverà in ogni sito la costituzione di Comitati locali in grado di identificare le zone e gli alberi adatti da piantare.
Queste attività vengono realizzate nei centri di salute e nelle scuole della zona, per venire incontro ai più piccoli e i più fragili. Il progetto prevede la costruzione di pozzi a pannelli solari, latrine (separate per sesso e accessibili anche alle persone diversamente abili) e di blocchi di rubinetti. Per rendere l’azione sostenibile nel tempo, verranno creati dei Comitati di gestione delle strutture; inoltre le comunità scolastiche e quelle dei centri di salute verranno sensibilizzate sulle buone pratiche d’igiene e dotate di kit appositi (sapone, dispositivi di lavaggio mani, ecc.). Da ultimo, al fine di mappare il sito e rendere coscienti i responsabili delle strutture delle zone a rischio alluvione, saranno realizzati dei piani di preparazione alle emergenze.
Per quanto riguarda, invece, la protezione dell’ambiente, la piantumazione degli alberi – realizzata in concerto con la Delegazione dell’Ambiente e coadiuvata da Comitati di gestione scelti per ciascun sito d’intervento – sarà accompagnata da campagne di sensibilizzazione che si concentreranno sulla maniera migliore di tagliare i rami per la cucina e su come utilizzare meno legno possibile per cuocere i cibi. A tal fine, saranno realizzati degli atelier per insegnare a costruire dei foyer a combustione migliorata, ovvero dei camini che, grazie alla loro capacità di concentrare il fumo in uno spazio ben chiuso, richiedono l’utilizzo di una bassa quantità di legna da ardere.
Conclude Boffi:
La realizzazione delle opere vera e propria è solo l’ultima parte di un processo più vasto, indirizzato a dare sostenibilità alle azioni. A oggi, tutte le attività preliminari alla messa in opera delle strutture sono state realizzate: i sondaggi con ACF, la creazione e formazione dei Comitati, l’identificazione dei siti, la produzione delle prescrizioni tecniche per il lancio dei bandi per le costruzioni, le formazioni allo staff di progetto. Inoltre, sono stati siglati, come d’abitudine, gli accordi di collaborazione con tutte le autorità locali implicate nell’azione, affinché siano informati di ogni nostra iniziativa e attori protagonisti della loro realizzazione.