21-12-2022 | di COOPI
Libano. Ines, studentessa, riesce a mantenere economicamente i suoi studi e la sua famiglia
Nel remoto villaggio di Mishmish, nella regione settentrionale di Akkar, un centinaio di donne vestite con giacche gialle con il logo di COOPI – Cooperazione Internazionale si affollano davanti alle porte ancora chiuse dell'edificio comunale. Tra loro, Ines, 19 anni, studentessa di biologia all'Università libanese, aspetta come tutte le altre donne che le porte si aprano per ricevere una scatola di cibo distribuita da COOPI. Racconta la giovane studentessa:
Dopo la crisi, per noi in famiglia è stato difficile nutrirci.
Le scatole di cibo, da 27 kg ciascuna, contengono olio, riso, pasta, tonno e altre verdure. In totale, 794 scatole di cibo saranno distribuite oggi nei 4 comuni in cui COOPI ha avviato il progetto "Cash for work", finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo - AICS attraverso il programma MADAD dell'Unione Europea. È stato realizzato in collaborazione con l'Unione dei Comuni di Jurd el-Khaytee (Fnaidek, Mishmish, Chan, Qurayat) e il Ministero degli Affari Sociali (MoSA) da novembre 2021 a dicembre 2022. Nella regione povera e remota di Akkar, lontana da Beirut, questo progetto permette a più di 700 famiglie di sostenere i propri bisogni in un Paese in piena crisi economica, politica e sanitaria. Inoltre, impiega 214 donne (il 30% di tutti i beneficiari), mirando così ad aumentare l'occupazione femminile nella regione e a migliorare la parità di genere.
Ines, che vive con i suoi genitori oltre che con il fratello e la sorella minori, racconta:
COOPI, che assumeva lavoratori per 2 milioni di lire al mese, mi ha aiutato a mantenere la mia famiglia ma anche a pagare le tasse universitarie per continuare gli studi. Mia madre è casalinga e mio padre lavora nell'edilizia quando trova un cantiere. Questa donazione di cibo è uno degli unici modi che abbiamo per nutrirci, perché il reddito della famiglia è molto scarso.
Il lavoro svolto dai beneficiari del progetto consente al Comune di svolgere attività a costi inferiori. Racconta Ines:
Facciamo molte pulizie per le moschee, per i giardini e per le scuole del comune. Crediamo di rendere un servizio al comune facendo questo lavoro a costo zero grazie a COOPI, che fornisce tutte le attrezzature e paga i nostri stipendi.
COOPI è intervenuta in Libano nel 2013 a fianco dei rifugiati siriani e delle comunità ospitanti, soprattutto donne e bambini. Il flusso di rifugiati negli ultimi anni, dovuto al perdurare della crisi siriana, ha aggravato le capacità delle autorità libanesi nel fornire servizi di base alla popolazione, in particolare alle fasce più vulnerabili. Ad oggi, più di un milione di rifugiati siriani vivono in Libano, aumentando il totale popolazione di più del 20%, se confrontato con i dati prima della crisi.
Foto a cura di: Florient Zwein