25-08-2021 | di COOPI
Lione. Alla scoperta dei luoghi d'origine di COOPI
di Claudio Ceravolo
Di passaggio da Lione, non potevo non fermarmi nei luoghi dove è nata COOPI….
La vera casa natale di COOPI è al numero 13 di quai Romain Rolland, il lungofiume che costeggia la Saône. Qui aveva sede il Service du Laïcat Missionaire, creato nel 1959 da Jacques Chiflet con lo scopo di inviare in missione dei laici preparati; non solo spiritualmente maturi, ma professionalmente capaci e coscienti delle nuove istanze di sviluppo che proprio in quegli anni maturavano.
A partire del dicembre 1961 Padre Barbieri lavorerà qui in permanenza, insieme a Chiflet e a tre segretarie, e qui giungeranno anche i primi volontari italiani per la preparazione. Di fatto è qui che Barbieri deciderà di fondare una sezione italiana del Service du Laïcat Missionaire (ne esisteva già una sezione svizzera e belga), chiamandola “Cooperazione Internazionale”. Oggi la casa al numero 13 è messa piuttosto male : stretta tra un ristorante e altre belle case ristrutturate, non ospita più nessuna associazione, ma probabilmente qualche studente con pochi soldi.
La casa sorge ai piedi della collina di Fourvière, nella cui cima sta la basilica di Notre-Dame. E’ una grande basilica su due piani, oggi centro di spiritualità e di iniziative culturali, ma negli anni ’60 ospitava la facoltà di teologia dei Gesuiti, dove Barbieri studiava. La facoltà di Teologia fu una fucina intellettuale fondamentale per la cultura cattolica in quegli anni : qui si pubblicava la rivista Etudes e la collana di libri Sources Chretiennes.
La Basilica ancor oggi è molto frequentata, e ha ambiti molto suggestivi, come la cripta. All’accoglienza abbiamo trovato un signore abbastanza anziano da ricordare la scuola dei Gesuiti : ci ha mostrato l’edificio in cui era ospitata, che oggi ha al pian terreno un negozio di souvenir.
Davvero è rimasto poco di quella Lione che ha visto la nascita di COOPI. Mi ha fatto comunque piacere, scendendo a piedi dalla collina verso il centro, vedere che la città ha intitolato una piazza a Henri de Lubac, che fu professore di Teologia di Barbieri ( e che egli a volte ricordava). Come Barbieri, anche de Lubac fu estromesso dall’insegnamento per le sue posizioni ritenute eterodosse, e verrà riammesso all’insegnamento solo nel 1959, diventando poi Cardinale e una delle figure più influenti del Concilio Vaticano II.
Dalla Piazza “Henri de Lubac” si gode un ampio panorama sulla città; ci piace immaginare che da qui Barbieri allargasse lo sguardo, facendolo giungere al di là dei mari…