Malawi. Le priorità dopo le alluvioni
01-04-2019 | di COOPI

Malawi. Le priorità dopo le alluvioni

Terreni allagati e case distrutte. Questo è il bilancio per le 870 000 persone afflitte dai primi di marzo, in Malawi, dalle piogge torrenziali provocate da Idai, il ciclone tropicale che dal Mozambico si è spostato nel Paese.

Dei 15 distretti interessati, è stato colpito anche quello di Mangochi, dove operiamo con AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) al progetto “Rafforzando la resilienza delle comunità vulnerabili nei distretti di Salima e Mangochi”. Qui 22 000 famiglie hanno visto spazzati via quasi 4 000 ettari di campi coltivati.

Le coltivazioni di mais sono quelle più devastate: le previsioni ipotizzate dal responsabile del dipartimento dell’agricoltura del distretto di Mangochi prevedono un netto calo del rendimento delle colture che peggiorerà ulteriormente, in mancanza di semi.

Poiché l'80% delle comunità di Mangochi si affida all’agricoltura come fonte primaria di sostentamento e di reddito, la distribuzione di semi rappresenta una priorità.

È proprio sulla mancanza di sementi che stiamo cercando di intervenire”, spiega Camilla Benozzi, capo progetto di COOPI in Malawi. “Le piogge di quest’ultimo mese hanno provocato un ingiallimento e un arresto della crescita delle piante di mais. Se non interveniamo sul fronte della semina, le colture non faranno in tempo a ricrescere e temiamo una ricomparsa dei parassiti lafigma che possono riapparire con la stagione secca”. Prosegue Benozzi: “In attesa di potere ricevere nuove sementi, la speranza è che le scorte in nostro possesso possano essere ripiantate, cercando di preservarne una parte di quelle che avremmo utilizzato per la semina durante la stagione invernale”.

Questa non è però l’unica necessità a cui ci troviamo a fare fronte. Per preservare la salute delle persone più vulnerabile, la distribuzione di cibo è diventata un’altra priorità.

Parte delle strade e dei ponti risulta ancora inagibile. Per questo le diverse organizzazioni presenti nel Paese così come le autorità statali stanno intervenendo per ristabilire i collegamenti e garantire la distribuzione di cibo e prodotti non alimentari a quasi 730 000 persone.

Ponte di Makumba, sulla strada per Makanjira: i collegamenti sono stati interrotti completamente per diversi giorni

Alla mancanza di sementi e di cibo, si aggiunge l’aggravarsi delle condizioni sanitarie. Scarso accesso all’acqua pulita e mancanza di servizi igienici adeguati potrebbero diffondere nuovamente colera e altre malattie trasmesse dall’acqua. Per questo motivo, insieme al Dipartimento di salute pubblica, stiamo organizzando campagne di sensibilizzazione che possano svolgere l’importante compito di informare la popolazione e prevenire un’esplosione dell’epidemia.