Malawi: visita alle attività di acquacoltura
23-11-2018 | di COOPI

Malawi: visita alle attività di acquacoltura

Nei giorni dal 12 al 14 di novembre i siti del progetto in Malawi “Rafforzando la resilienza delle comunità vulnerabili nei distretti di Salima e Mangochi” hanno ricevuto una visita da parte del suo finanziatore, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nella persona di Saverio Frazzoli, Esperto di Sviluppo Rurale presso l’ufficio AICS di Maputo, il quale si è recato sul luogo per constatare lo stato di avanzamento del progetto.

Il tecnico agronomo di COOPI Ben Namanya (ved. galleria foto in basso) lo ha accompagnato nella visita presso le comunità dove sono in fase di costruzione infrastrutture legate sia all’agricoltura (pozzi e canali) sia all’attività di acquacoltura che il progetto sta sviluppando in alcune delle zone più lontane dal lago, al fine di incrementare l’apporto proteico nella dieta delle comunità.

L’acquacoltura in Malawi è un processo di non sempre facile attuazione. L’esperienza di COOPI sul territorio ha mostrato come, in genere, le comunità situate lungo il lago - dove risulta più facile avere acqua in abbondanza per le vasche - non siano eccessivamente interessate a questo tipo di allevamento, essendo per loro più economico pescare nel lago che utilizzare risorse per nutrire e accudire i pesci.
Per questo motivo, COOPI ha selezionato per il progetto comunità lontane dal lago ma con pesce come parte della propria dieta, in modo tale da assicurare interesse per lo sviluppo dell’acquacoltura, incentivata anche dalla presenza di mercati locali.
A questo requisito si somma il bisogno di una falda abbastanza superficiale e di un buon apporto idrico da altri fonti. Cinque sono le comunità selezionate in virtù della loro idoneità a questi requisiti: Chokoja, Tiyamike, Chilonga, Bitikalanje e Mpinji, tutte situate nel Distretto di Mangochi.

I lavori di scavo e costruzione delle vasche sono stati effettuati in queste comunità nella prima fase secca e conclusi a dicembre 2017. Le vasche sono state lasciate piene di acqua ma prive di pesci durante il primo ciclo di pioggia, per assicurarsi che fossero stabili e che i sistemi di troppopieno funzionassero; i pesci sono stati poi aggiunti a maggio.
In un sito è emersa un’insufficienza di apporto d’acqua per la vasche, motivo per il quale si è deciso di utilizzare le pompe dedicate all’agricoltura per riempirle.

Nel corso della sua visita Frazzoli ha avuto modo di constatare il funzionamento delle strutture costruite durante il progetto: pozzi, canali e – appunto - le vasche per l’acquacoltura. I rappresentanti delle comunità hanno espresso gratitudine per l'aiuto ricevuto. Hanno inoltre richiesto ulteriore supporto, nella speranza che questa collaborazione possa continuare.