04-03-2020 | di COOPI
Mali. Inclusione sociale ed economica per i giovani.
Con l’obiettivo di favorire l’aumento dell’inclusione sociale ed economica di giovani donne e uomini potenziali migranti e migranti di ritorno, COOPI, in partenariato con la ong ENGIM, ha implementato il progetto “Bara Sira - progetto per i giovani maliani”, a partire da dicembre 2018.
Il progetto, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha previsto diverse attività nella regione del Kayes (Cercle de Kita) e a Bamako, lavorando contemporaneamente su due obbiettivi chiave: la sensibilizzazione sulla migrazione irregolare e il rafforzamento di opportunità economiche. In tale senso ha accompagnato le attività di re-inserzione socio-economica di 142 giovani maliani, coinvolgendo 32 villaggi nei 4 comuni di riferimento nel distretto di Kita, ed ha supportato 21 giovani imprenditori tra Bamako e Kita tramite la creazione e lo sviluppo d’imprese locali.
Per tutta la durata del progetto, COOPI ha lavorato in stretto contatto con i servizi tecnici governativi di Kita, in particolare il Settore dell’Agricoltura e il Servizio Locale di Produzioni e di Industrie Animali, responsabili della formazione e della supervisione sul terreno dei singoli beneficiari.
Grazie alla collaborazione constante con i partner locali e all’inclusione delle comunità di riferimento nell’implementazione del progetto, le attività sviluppate nei 4 comuni hanno permesso l’aumento delle entrate economiche dei singoli beneficiari e hanno rafforzato la resilienza a livello comunitario.
In particolare, nella regione di Kayes, nel distretto di Kita (comuni di Budofo, Djidian, Kokofata e Tambaga), COOPI ha supportato il percorso di formazione e la creazione di attività agricole e d’allevamento di 142 giovani maliani, di cui 90 migranti di ritorno e 52 giovani residenti nelle zone di riferimento. Fra questi, 112 uomini e 30 donne tra i 18 e i 35 anni.
Nello specifico, 70 giovani hanno usufruito di formazioni in tecniche agricole e tecniche di commercializzazione, ricevendo un kit di prodotti agricoli (semi e utensili da lavoro), mentre altri 70 hanno beneficiato di formazioni in tecniche d’allevamento e di commercializzazione, ricevendo un kit composto da 4 capre ciascuno (1 maschio e 3 femmine), finalizzato alla riproduzione e alla vendita.
Una donna beneficiaria delle attività sull'allevamento
In collaborazione con ENGIM, 2 beneficiari hanno ricevuto rispettivamente un mulino e una decorticatrice, per facilitare e aumentare la trasformazione dei prodotti agricoli, come ad esempio arachidi e mais.
In aggiunta, al fine di mitigare le cause profonde della migrazione irregolare nel loro aspetto multidimensionale, il progetto Bara – Sira ha portato avanti diverse attività di sensibilizzazione indirizzate ai giovani maliani e in generale alle loro comunità d’appartenenza. A Bamako, 483 studenti hanno partecipato ad incontri sulla migrazione irregolare organizzati nelle università. Nella zona di Kita, da maggio a novembre, IMIGRAD (Initiative Migration et Développement) ha facilitato 15 gruppi di discussione, 15 incontri “intorno al thè”, una carovana di sensibilizzazione e una serata culturale conclusiva, con la partecipazione diretta dei leader locali (sindaci, leader religiosi, ecc.) e dei beneficiari residenti nelle rispettive zone.
Tali attività hanno dato spazio a momenti di condivisione e riflessione su tematiche trasversali, spesso non discusse a livello comunitario, quali: il ruolo della comunità e della famiglia nel contesto della migrazione, il processo di reinserimento socio-economico e psico-sociale dei migranti di ritorno in un contesto rurale e il concetto di resilienza e protezione dei migranti.
A conclusione delle rispettive attività di formazione e sensibilizzazione, COOPI e ENGIM hanno organizzato all’università di Bamako un evento finale di capitalizzazione dei risultati di progetto e confronto sulla tematica della migrazione irregolare. Con un pubblico di oltre 250 giovani universitari e non, l’evento ha permesso di continuare la riflessione sulle sfide della migrazione e l’engagement dei giovani in Mali.
La regione di Kayes è considerata la zona del paese con il più alto numero di migranti. L’esodo rurale giovanile è fortemente collegato alla mancanza di impiego, fattore che influisce negativamente in egual misura sui giovani migranti di ritorno. Il Mali ha una lunga storia di migrazioni interne ed esterne, legate principalmente a una combinazione di fattori ambientali, economico, culturali e non ultimo securitari.
Foto credits: Michele Cattani