10-04-2018 | di COOPI
Nigeria: nuove scuole, ritorno alla normalità
Nel concludere il progetto “Estensione dell’educazione formale e non formale di qualità e supporto psico-sociale per gli alunni delle famiglie ospitanti e delle comunità di sfollati nell’area urbana di Maiduguri (Nigeria)” finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo), COOPI ha organizzato 4 giorni di eventi ad aprile, in cui ha inaugurato, presentato e consegnato alle autorità del SUBEB (Comitato per l’Educazione di base universale) ciò che ha riabilitato e costruito: classi, pozzi, bagni e altri servizi per l’insegnamento e l’apprendimento. Le scuole che hanno beneficiato del progetto sono la primaria e la secondaria di primo grado di Gonidamgari, Umarari, Ngarannam e Diyabe nel quartiere di Bolori II.
Alla cerimonia di inaugurazione si sono unite le Autorità governative locali in materia di educazione, lo staff di COOPI (Coordinatore programmi e capo progetto), gli insegnanti dell’educazione formale e non formale, i membri dei Comitati di Gestione Scolastica, il personale della sicurezza, 34 Lawans e Bulamas (autorità della comunità locale) e, per ultimi ma non ultimi, 8.500 alunni, accompagnati da 3.250 genitori.
233 donne che hanno frequentato le attività di educazione non formale hanno ricevuto 1.000 Naire al giorno per venire in queste scuole e in queste comunità allo scopo di raccontare il progetto, dell’impatto che ha avuto su tutti e soprattutto sull’importanza dell’alfabetizzazione e della scolarizzazione.
La cerimonia è stata un successo. Tutti i partecipanti hanno riconosciuto con calore il contributo di COOPI per la costruzione dei servizi scolastici nei tempi stipulati, specialmente per i bagni che permettono di evitare la diffusione di malattie. Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche all’impegno effuso per dare nuovo slancio all’educazione, nell’aver restaurato un senso di normalità e nell’aver promosso attività di benessere psicologico nei bambini.
Tra i risultati raggiunti, sono stati menzionati: 1) la formazione degli insegnanti, che hanno acquisito maggiore conoscenza sull’uso di metodologie didattiche partecipative e centrate sul bambino; 2) il supporto ai Comitati Scolastici, che hanno appreso maggiore consapevolezza del ruolo, delle funzioni in termini di “decision making” e delle aspettative nei loro confronti nutrite dalla scuola e dalla comunità.
Con questo progresso, è sicuro affermare che i bambini sono finalmente in grado di avere un accesso gratuito e di alta qualità in queste zone afflitte dal conflitto.