26-01-2016 | di COOPI
Noi accordiamo le distanze, non finanziamo l'ISIS
Assieme al Forum SAD, esprimiamo una ferma condanna delle insinuazioni fatte dal quotidiano Libero sul sostegno a distanza di bambini siriani.
Il Forum Permanente per il Sostegno a Distanza, di cui fanno parte 115 organizzazioni ed enti di solidarietà tra cui COOPI, esprime ferma condanna per le insinuazioni che vengono rivolte in prima pagina dal quotidiano Libero alle onlus e alle associazioni di sostegno a distanza in particolare.
Accuse generalizzate come "i versamenti per le adozioni a distanza di piccoli siriani sono stati dirottati nelle tasche di gruppi terroristi islamici" non solo fanno parte di una informazione spazzatura, ma in un momento come l'attuale possono avere l'effetto di far venir meno la solidarietà proprio verso quei bambini siriani che sono le prime vittime del terrorismo e delle guerre, e oggi anche di certa stampa.
L'adozione a distanza in questi anni ha coinvolto milioni di italiani che si sono resi protagonisti della politica umanitaria del nostro Paese in ogni parte del mondo, e che oltre al sostegno economico hanno costruito rapporti di amicizia e di fratellanza con milioni di bambini e famiglie di ogni colore e religione, dimostrando che la convivenza fra diversi è possibile ed è fattore di crescita reciproca.
L'adozione a distanza trova consensi perché è l'unica forma di solidarietà che si rivolge a persone con le quali si stabilisce un rapporto diretto e continuo.
Non accettiamo che un operatore dell'informazione taccia questa realtà e ci domandiamo "a chi fa paura la solidarietà degli italiani? a chi giova spargere odio e diffidenza? chi si arricchisce con il terrorismo, le guerre, le distruzioni umane e sociali?".
Siamo stati e siamo i primi interessati a denunciare e stimolare le autorità affinché chi usa l'adozione a distanza per altri fini o per tornaconto personale sia perseguito; dal 2000 collaboriamo prima con l'Agenzia del Terzo Settore e adesso con il Ministero delle Politiche Sociali per rendere consapevoli i cittadini sul vero sostegno a distanza e per promuovere le buone pratiche fra le associazioni del settore.
Chiediamo al giornale in questione e agli altri mezzi di informazione di dedicare adeguato spazio alle belle storie di solidarietà internazionale dei nostri concittadini e delle nostre associazioni, che sono la risposta politica più efficace ai tragici eventi di questi giorni.