Paolo Dieci: chi era e perché ci mancherà
11-03-2019 | di COOPI

Paolo Dieci: chi era e perché ci mancherà

Paolo Dieci è uno dei 7 cooperanti che ha perso la vita domenica 10 marzo, nell’incidente aereo dell’Ethiopian Airlines. Il velivolo Boing 737, partito da Addis Abeba diretto a Nairobi, si è schiantato al suolo poco dopo il decollo.

Romano, 56 anni, era sposato e padre di 3 figli. Per noi di COOPI, Paolo Dieci era un sincero amico, uno stimato collega del CISP (Comitato Italiano per lo Sviluppo dei Popoli – ONG) e uno straordinario presidente di Link2007 (la rete di 14 ong).

Si stava dirigendo a Nairobi per raggiungere da lì la Somalia, dove avrebbe condotto una missione di monitoraggio dei progetti del CISP. A chi gli chiedeva di non esagerare con il lavoro, di prendersi delle benedette pause, rispondeva: “Dobbiamo insistere, perché, se non andiamo noi in questi Paesi, finisce che non ci va più nessuno. Dobbiamo andarci e spiegare a tutti il perché”.

Il suo ultimo post su facebook celebrava l’alta formazione, con una foto al gruppo di studenti del Master in Cooperazione allo sviluppo dell’Istituto di Studi Superiori dell’Università di Pavia, dove insegnava Project Cycle Management: “Auguri a tutte e a tutti voi per la vostra vita professionale a sostegno dei gruppi meno protetti e vulnerabili”. Per lui la formazione era un impegno serio, che conduceva nell’ambito del Cooperation & Development Network anche a Nairobi e Betlemme, dove contribuiva a formare i cooperanti di domani.

Paolo era anche membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo e, per noi, soprattutto presidente di Link 2007. “Sarà difficile pensare Link 2007 senza di lui”, sostiene unanime con Paola Crestani il nostro presidente, Claudio Ceravolo. Paolo Dieci era un infaticabile costruttore di dialogo, capace con la sua gentilezza, lungimiranza, tenacia e preparazione di tenere insieme le ong di Link 2007, di collaborare con le altre reti italiane di cooperazione allo sviluppo e di presidiare il dialogo con le istituzioni pubbliche.

“Il mondo della cooperazione internazionale perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento”, scrivono gli amici del CISP. “Oggi ci sentiamo tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia”.

Ciao Paolo, ci mancherai tantissimo.