19-03-2019 | di COOPI
Perù, crisi venezuelana: ai bambini il primo soccorso
Il CEBAF è il Centro di assistenza binazionale alle frontiere che si trova tra Ecuador e Perù, più precisamente nella città di Tumbes, principale via di accesso per entrare in Perù. Qui, da novembre 2018, siamo presenti per assistere migliaia di migranti venezuelani, in primis i bambini, che ogni giorno arrivano per scappare dalla profonda crisi nel loro Paese.
Ana* è una mamma sopraggiunta qualche settimana fa: “Chi mi ha aiutata a uscire dal Venezuela mi ha chiesto più soldi del previsto, minacciandomi di lasciare indietro i miei figli se mi fossi rifiutata. Non ho mangiato per giorni, fino al mio arrivo in Colombia… Siamo arrivati in Perù affamati, sporchi, spaventati e senza sapere dove andare. Ma eccomi qui… e continueremo ad andare avanti, confidando che tutto andrà bene”.
Ana e i suoi bambini sono tra le 8.845 famiglie beneficiarie del progetto “Sostenere i bambini migranti e le loro famiglie in condizioni di vulnerabilità nel nord del paese per preservare il loro stato di salute”, finanziato da Unicef e implementato da COOPI.
“Per i migranti in transito distribuiamo kit di igiene, allestiamo spazi adeguati per lavarsi (docce e bagni), sensibilizziamo i bambini alle buone pratiche di igiene personale, come ad esempio l’importanza di lavarsi le mani”, spiega Alberto Trentini, coordinatore della risposta all’emergenza per COOPI.
“I nostri kit contengono sapone, dentifricio, repellenti anti-insetti, pannolini, crema solare, sapone da bucato, asciugamano, kit di primo soccorso. Oggetti di tutti i giorni che però possono fare la differenza per salvaguardare l’igiene e la salute dei migranti”, conclude.
Dal 2015, il costante deteriorarsi della situazione socio-economica e politica, la progressiva restrizione dei diritti umani, sommate al sempre più crescente tasso di violenza e criminalità in Venezuela, hanno generato la più grande crisi migratoria ed esodo di massa interno della storia latinoamericana recente.
A oggi, sono 3,4 milioni i rifugiati venezuelani nel mondo (tra cui 450.000 bambini), circa più del 10% della popolazione venezuelana attuale; solo nel 2015 erano 700.000. Dei circa 2,7 milioni di migranti venezuelani che si stanno spostando all’interno dell’America Latina e dei Caraibi, 650.000 hanno raggiunto il Perù che si posiziona come il secondo paese ospitante, preceduto solo dalla Colombia, che registra il più alto tasso di ingressi, con 1,1 milioni di persone. E il numero è destinato a crescere.
“COOPI, presente in Perù dal 2000, è fortemente coinvolta nella risposta all’emergenza dettata dalla migrazione venezuelana. Partecipiamo attivamente al piano di risposta nazionale, in stretta collaborazione con la piattaforma di coordinamento regionale, assieme a 17 agenzie Onu, 15 Ong internazionali, 5 donatori istituzionali (AECID, DFID, ECHO, OFDA/USAID, PRM), 2 istituzioni finanziarie internazionali e il movimento della Croce Rossa, allo scopo di creare una rete efficace e coordinata di risposta alla crisi”, afferma Manuel Simoncelli, responsabile COOPI per l’America latina e i Caraibi. “Inoltre, nel CEBAF di Zarumilla, siamo diventati il punto di riferimento nel settore acqua, igiene e servizi igienico-sanitari in collaborazione con Unicef”.
*Il nome è di pura fantasia per proteggere l’identità del soggetto rifugiato
Foto credits: Nestor Quiñones Izquierdo