Cosa Facciamo

A più livelli: interventi a livello micro, meso e macro

Nel 2019, COOPI ha realizzato il progetto "RIMAC - DRR II: Rafforzare i meccanismi innovativi per la creazione di capacità nella riduzione del rischio di disastri a Rímac (Perú) II”, finanziato da BHA (Ufficio per l'assistenza umanitaria di USAID).

Il progetto aveva l'obiettivo di rafforzare le capacità di preparazione e risposta ai disastri tra i residenti, le autorità locali e le organizzazioni della società civile (OSC). In linea con la strategia nazionale DRM (Disaster Risk Management), ha sottolineato l'importanza di migliorare le conoscenze e le capacità della comunità di rispondere e riprendersi dai disastri. Le attività di preparazione hanno incluso la pianificazione di emergenza, lo stoccaggio di attrezzature e forniture, il coordinamento tra le parti interessate, la mappatura dei percorsi di evacuazione, la formazione e le esercitazioni e l'organizzazione di brigate di pronto intervento.

COOPI ha sviluppato un manuale su misura per formare queste brigate, incorporando un approccio alla gestione del rischio basato sulla comunità. Questo approccio ha incoraggiato la partecipazione attiva delle comunità colpite, degli attori municipali e delle OSC nei processi di DRM. La fase iniziale del progetto si è concentrata sulla selezione di luoghi adatti, sulla mappatura delle parti interessate e sull'identificazione dei beneficiari.

Successivamente, COOPI ha finalizzato il manuale, che ha sostenuto la formazione delle brigate e ha fornito un approccio strutturato alla risposta ai disastri. Le brigate sono state organizzate con ruoli specifici assegnati ai membri, come il coordinatore generale, il sub-coordinatore, il segretario, il coordinatore della gestione del rischio, il coordinatore finanziario, il coordinatore delle comunicazioni e il coordinatore della logistica. Le sessioni di formazione hanno riguardato argomenti cruciali come la gestione del rischio, la pianificazione dei disastri, il primo soccorso, la valutazione dei danni, l'analisi dei bisogni, la preparazione di mappe di rischio, lo sviluppo di piani di emergenza per le famiglie, la prevenzione degli incendi e la gestione di rifugi temporanei.

Questi sforzi hanno rafforzato le capacità degli attori locali e delle comunità, promuovendo un quadro di risposta alle catastrofi più organizzato ed efficiente e costruendo la resilienza a livello comunitario.