06-03-2017 | di COOPI
RCA: i bambini rifugiati ci vanno a scuola?
Nella regione dell'Haut-Mbomou, nell'est della Repubblica Centrafricana, la popolazione locale deve coabitare con migliaia di rifugiati provenienti dal Sud Sudan. I rifugiati scappano dal conflitto che colpisce il loro Paese da anni. A Obo, dove i rifugiati sono stati collocati, i bambini devono affrontare quotidianamente numerosi rischi di sicurezza legati al conflitto persistente della LRA (Lord Resistance Army) che spesso impediscono lo svolgimento regolare delle loro attività, soprattutto quelle educative. Da dicembre 2016, grazie al finanziamento dell'UNICEF, COOPI interviene sul territorio della regione dell'Haut-Mbomou con un progetto d'educazione di emergenza in favore dei bambini vulnerabili di Obo, con un'attenzione particolare per i piccoli rifugiati sud sudanesi sfuggiti alla guerra nel loro Paese. Qui di seguito riportiamo la testimonianza di Benjamin: un ragazzo sud sudanese residente nel campo profughi di Obo, che ci ha raccontato la sua esperienza scolastica nell'ultimo anno.
La scuola secondo Benjamin
«Mi chiamo Benjamin e ho 11 anni. Ho frequentato la scuola fino alla quinta elementare prima che scoppiasse la guerra da noi in Sud Sudan. Quando siamo stati costretti a scappare in Repubblica Centrafricana, sono rimasto al campo profughi di Bambouti per 6 mesi con mio papà, mia mamma e le mie 3 sorelline. Poi ho passato 4 mesi a Obo, dove la mia famiglia era stata ricollocata. In totale, per 10 mesi non sono potuto andare a scuola perché i miei genitori non avevano i mezzi per assicurarmi la scolarità e perché negli stabilimenti pubblici i corsi erano in francese mentre noi in Sud Sudan studiavamo in inglese. Io avevo quasi rinunciato a terminare i miei studi e i miei genitori erano preoccupati perché temevano che non avrei mai imparato bene il francese e quindi non avrei potuto trovare un buon lavoro. Ma un giorno, nel campo dove abitavamo a Obo, gli operatori di COOPI hanno cominciato delle sessioni di sensibilizzazione porta a porta sulla presa in carico dei bambini descolarizzati. Mi hanno identificato e mi hanno orientato verso gli Spazi Temporanei d'Apprendimento dove, per 2 mesi e 2 settimane, ho potuto seguire dei corsi di recupero di francese con molti altri bambini, rifugiati sud sudanesi come me. Io e gli altri bambini che frequentavano gli Spazi Temporanei d'Apprendimento abbiamo ricevuto anche del materiale scolastico che ci ha permesso di integrarci con il sistema educativo centrafricano. Grazie a questi corsi di recupero, ora so leggere e scrivere in francese! Potrò finalmente tornare a scuola con i bambini della mia età!».