18-03-2019 | di COOPI
RCA: gli animatori del PARFEC si raccontano
Aurélie Ndomanguere e Alain Pounika sono due degli animatori impegnati nel progetto PARFEC (Progetto di appoggio al rilancio della filiera allevamento urbano e periurbano in Repubblica Centrafricana), finanziato dal fondo Bêkou dell'Unione Europea, che si propone di migliorare la sicurezza alimentare della popolazione del distretto di Bangui e dintorni in Repubblica Centrafricana.
Per migliorare le prestazioni economiche e organizzative del settore del piccolo allevamento, il consorzio di ong guidato da COOPI, responsabile del progetto, ha puntato a rafforzare il supporto tecnico, la corretta gestione delle questioni intercomunitarie e le capacità istituzionali dei produttori attraverso la costituzione di un gruppo di 15 animatori.
Sotto la supervisione di CARITAS RCA, gli animatori contribuiranno a rafforzare l'unità di formazione mutualistica della FNEC, la Federazione Nazionale degli Allevatori della Repubblica Centrafricana. In questo modo, alla fine del progetto, la Fondazione potrà nuovamente ricoprire il ruolo di supervisore locale degli allevatori, fornendo un servizio di supporto e consulenza veterinaria permanente ed economico.
Per comprendere al meglio il funzionamento di questo team di formazione, abbiamo intervistato quindi Aurélie Ndomanguere e Alain Pounika, che presenteranno in breve le loro attività principali e le sfide che un animatore deve affrontare.
Aurélie, può spiegarci nel dettaglio in cosa consiste il lavoro di un animatore del progetto PARFEC?
L’animatore svolge le proprie mansioni sotto la diretta supervisione di un tecnico al quale deve rendicontare le attività svolte, in collaborazione anche con gli altri partner del consorzio. In particolare, l’animatore si occupa di:
- Formare gli allevatori di pollame, suini e pesci;
- Sensibilizzare gli allevatori per la loro massiccia adesione al consorzio e alla FNEC;
- Partecipare a sessioni di formazione sulle tecniche di allevamento (pollame, suini e pesci) organizzate da PARFEC, con il supporto dei servizi statali nei rispettivi settori di competenza;
- Garantire il sostegno consultivo e il follow-up tecnico-economico per i piccoli allevatori;
- Identificare i bisogni formativi degli agricoltori;
- Sostenere le associazioni e le associazioni di allevatori per la realizzazione di microprogetti.
In questo modo, gli animatori entrano a far parte di una rete strutturata in grado di supportare i piccoli allevatori del distretto di Bangui e dintorni.
Quali sono le sfide principali che affronta durante l'implementazione delle sue attività sul campo?
Ci sono diverse sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno. Tra le principali potrei comunque ricordare:
- difficoltà di monitoraggio e rendicontazione delle attività svolte dai beneficiari perché la maggior parte di queste persone è occupata durante i giorni lavorativi;
- un livello di istruzione scolastica non del tutto sufficiente tra i beneficiari, i quali sono soprattutto pescatori e allevatori e questo fattore rende sicuramente più difficile la comprensione del contenuto della formazione durante i workshop per alcuni dei partecipanti.
Aurélie Ndomanguere, animatrice del progetto Parfec
Passiamo ora la parola invece a Pounika Alain, collega di Aurélie.
Alain, come giudica la formazione ricevuta sulle tecniche di allevamento nell'ambito del progetto PARFEC?
I corsi di formazione sono tenuti da dirigenti dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'allevamento (ANDE) e rientra tra le loro competenze provvedere a tali attività. Sicuramente, rappresentano un valore aggiunto perché durante queste sessioni abbiamo potuto approfondire ulteriormente le nostre conoscenze, condividere le nostre esperienze e meglio organizzare le attività di supervisione e/o consulenza nei confronti dei beneficiari del progetto PARFEC.
Pounika Alain, animatore del progetto Parfec
Per concludere, ecco le parole di Cyril Viron, Capo progetto di COOPI in RCA: "Grazie al progetto PARFEC, la sicurezza nutrizionale dell'intera popolazione, stimata in circa 1.400.000 individui (proiezione ICASEE, 2013), migliorerà grazie al consumo di proteine di qualità, il tutto a prezzi accessibili. Inoltre, un'importante fonte di occupazione urbana e periurbana, come l'allevamento su piccola scala, ne trarrà beneficio, soprattutto per quanto riguarda la generazione di redditi stabili. Infine, la rivitalizzazione dei settori zootecnici sarà un'opportunità proficua per le comunità interessate, spesso in disaccordo, a causa dei conflitti degli ultimi cinque anni. Riprendere a lavorare per il bene comune, creare e mantenere legami commerciali e comprendere il funzionamento della filiera dell’allevamento costituiranno le attività cardine per una coesistenza pacifica e un rafforzamento della coesione sociale”.
Sessione di formazione sulle pratiche dell'avicoltura moderna, Bangui