04-01-2023 | di COOPI
RCA. Rilanciata la Casa della Gioventù di Bangui
In Repubblica Centrafricana, nei dintorni di Bangui, non ci sono molte case o spazi dedicati ai giovani e le attività sono sempre state difficili da realizzare. Fino al 2021, la Casa della Gioventù del quartiere Bimbo di Bangui non riceveva alcun sostegno materiale o finanziario per poter metterle in atto. La situazione è radicalmente migliorata due anni fa: il centro giovanile ha cominciato a ricevere il sostegno adeguato.
La nuova direttrice, Véronique Mbesse-Dmjeby, con anni di esperienza in diversi centri giovanili della zona, racconta:
La situazione non è facile. C'è una grande falla nella sicurezza del quartiere, le rapine e le violenze sono abbastanza frequenti. Io credo che si debba intervenire a livello dei giovani per cercare di migliorare lo stato delle cose. Siamo qui per affiancare i ragazzi dei nostri quartieri e villaggi. È con loro che dobbiamo lavorare per rendere migliore il loro futuro.
Veronique spiega che dopo l'avvio del progetto "Gioventù, speranza della Repubblica Centrafricana: Masséka békou ti Bé-Afrika", implementato da COOPI – Cooperazione Internazionale e finanziato dal fondo fiduciario europeo "Békou", il suo lavoro è diventato più facile da gestire:
Prima dell'inizio del progetto, le uniche opportunità offerte dal Centro giovanile erano i colloqui educativi e la biblioteca. Ora posso organizzare molte più attività nella Casa, e sempre più ragazzi iniziano a partecipare e a interessarsi alle attività proposte. Abbiamo potuto procedere con l'adozione di un piano d'azione per le attività del prossimo anno garantendo anche un attento follow-up ai ragazzi. Anche grazie al supporto del Comitato di gestione, nato con l’avviarsi del progetto, sono in grado di organizzare sessioni di sensibilizzazione sul senso civico e sulla cittadinanza per coinvolgere i giovani sul tema della sicurezza nel quartiere.
Véronique ha anche avuto l'opportunità di partecipare a un workshop di capacity building per direttori di centri giovanili organizzato dal progetto, grazie al quale ha acquisito nuove competenze e migliorato quelle esistenti:
Il lavoro ora è più gestibile, mi sento più sicura di me stessa e so di avere le capacità per capire le esigenze della nostra comunità giovanile e organizzare attività più specifiche per loro.
La direttrice ha anche sottolineato il fatto che non molte ragazze partecipano alle attività. Il motivo principale, secondo lei, è una barriera linguistica:
Pensano che nella Casa per Giovani si parli solo francese e si vergognano di partecipare per paura di non capire. Il mio obiettivo è integrare un maggior numero di ragazze, organizzare attività e coinvolgerle affinché si sentano a proprio agio. Inizieremo con i corsi di alfabetizzazione. In seguito, vorremmo anche organizzare attività per le ragazze-madri, che sono piuttosto numerose nella zona.
Questo programma di sostegno alla gioventù mira a rafforzare la coscienza proattiva dei giovani e la loro partecipazione affinché siano attori chiave nel dialogo e nella coesione sociale della comunità, per accompagnare il processo di pace e riconciliazione nel Paese. Innanzitutto, si punterà a riabilitare e attrezzare le case giovanili nelle aree interessate, rendendole autonome, operative e funzionali. In seguito, in collaborazione con le istituzioni che più rappresentano i giovani, come il Consiglio Nazionale della Gioventù (CNJ) e l'Istituto Nazionale della Gioventù e dello Sport (INJS), si procederà ad una programmazione e coordinamento congiunto di azioni a sostegno dei giovani.
In conclusione, la direttrice afferma:
Vedo che la situazione sta già iniziando a migliorare. Sono ottimista sul fatto che, con il proseguimento delle attività, i giovani ne trarranno sempre più beneficio e, grazie a loro, potremo apportare miglioramenti visibili alla nostra comunità.