24-02-2023 | di COOPI
RCA. Rinascono per le ragazze i centri giovanili a Bria
La situazione dei giovani in Repubblica Centrafricana
Jules Gilbert Keïta è ispettore della gioventù e direttore ad interim per lo sport delle Maisons de Jeunes et de la Culture di Bria, in Repubblica Centrafricana, centri ricreativi giovanili supportati da COOPI – Cooperazione Internazionale da luglio 2021 a gennaio 2024 grazie al fondo dell’Unione Europea Bekou attraverso il progetto “I giovani, speranza della Repubblica Centrafricana: Masséka békou ti Bé-Afrika”.
Il suo lavoro è occuparsi dei giovani, che in questo paese dell’Africa Centrale costituiscono la fascia più numerosa della popolazione, e in particolare nella città di Bria. Questo, ci tiene a sottolineare Jules, potrebbe essere “fonte di opportunità per lo sviluppo socio-economico della città”. Tuttavia, questi giovani devono affrontare molte vulnerabilità:
Esistono sfide reali in termini di istruzione, salute riproduttiva e disoccupazione. Vi è un alto tasso di analfabetismo di ritorno, perché molti di coloro che hanno frequentato la scuola purtroppo l'hanno poi dovuta abbandonare per vari motivi. L’uso di droghe tra i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 35 anni è anche comune e tutti questi comportamenti lasciano spesso un segno negativo nelle comunità.”
Le due maisons de Jeunes a Bria
Fino al 2020, un clima di ostilità e di conflitto sociale si respirava a Bria. Nel 2021 si è cercato di ripristinare l’armonia attraverso la creazione di “Maisons de Jeunes et de la culture”, ma varie difficoltà hanno limitato le attività del centro giovanile del quartiere di Piango. Prima del progetto Bêkou, il centro giovanile offriva solo alcune conferenze educative per sensibilizzare i membri sulle questioni sociali e metteva a disposizione uno schermo per guardare documentari. Ora, invece, secondo Thierry Evariste Binguinendji, prefetto di Bria, il centro giovanile di Bria sta “rinascendo”. Jules racconta così il suo lavoro:
Grazie alla formazione ricevuta e al continuo affiancamento degli operatori di COOPI è stato adottato un piano d'azione. La gamma di attività offerte si è ampliata e la qualità delle attività è migliorata. Per me lavorare è diventato più facile, ora so di avere le competenze per capire le esigenze della nostra comunità di giovani e organizzare attività più specifiche per loro".
Nel quartiere di Gobolo, infatti, in un’area di 30.000 metri quadri a 3 chilometri dalla città si sta costruendo una nuova Maison de Jeunes. Da poco preso in carico dal Ministero incaricato della Promozione della Gioventù, dello Sport e dell'Educazione Civica (MPJSEC) il centro intende essere un luogo di ascolto per i giovani e le donne, con la prospettiva di intensificare le attività di cucito, saponificazione, cesteria, muratura, falegnameria, meccanica, piccolo allevamento e pollame. Una biblioteca faciliterà inoltre lo studio e la formazione dei giovani e di tutti i membri della comunità e saranno costruiti impianti sportivi di calcio, pallacanestro, pallamano, pallavolo e giochi per bambini, di cui Jules si occuperà.
Casa della gioventù di Piango, Bria, Repubblica Centrafricana.
Le difficoltà delle ragazze
Jules è entusiasta del lavoro portato avanti fino ad ora:
I risultati non si sono fatti attendere: abbiamo notato subito che un approccio più partecipativo, sia da parte del personale che dei giovani, è la buona strada da seguire. Vogliamo integrare i più vulnerabili attraverso attività di alfabetizzazione.”
In particolare, Jules si rammarica che non siano molte le ragazze che partecipano alle attività organizzate dal suo centro giovanile. Secondo lui, ciò è dovuto anche alla barriera linguistica, perché le ragazze pensano che nei centri giovanili si parli solo francese e si vergognano di partecipare per paura di non capire. L'obiettivo di Jules, quindi, è metterle a proprio agio:
Inizieremo con dei corsi di alfabetizzazione. Poi vorremmo occuparci delle ragazze madri con alcune attività di produzione di reddito. La situazione delle ragazze è un problema reale nella città di Bria: matrimoni precoci e gravidanze indesiderate trasformano presto le ragazze in giovani madri sole.”
Premiazioni delle ragazze.
Il potere dell'alfabetizzazione
Wadala, beneficiario di un corso di alfabetizzazione, racconta che imparare a leggere e scrivere gli ha cambiato la vita: "Prima di frequentare questo corso non sapevo scrivere il mio nome o tenere in mano una penna”. Anche Mariam Moussa, studentessa di un corso di alfabetizzazione organizzato a Piango che ha abbandonato la scuola per sposarsi giovane, conferma l’importanza dell’alfabetizzazione ed è piena di sogni per il suo futuro:
Ho lasciato la scuola quando i miei genitori mi hanno fatto sposare. Oggi so leggere, scrivere e parlo un po' di francese. Non vorrei che il mio apprendimento si fermasse qui. Mi piacerebbe continuare a fare una formazione informatica in questo centro giovanile, specializzarmi come insegnante di scuola materna, lavorare in una ONG o come sarta nel mio laboratorio”.
Dopo gli eventi politico-militari che hanno sconvolto la Repubblica Centrafricana, la debolezza del sistema educativo, la mancanza di attività rivolte ai giovani e il deterioramento della situazione socio-economica hanno colpito direttamente i giovani tra i 19 e i 34 anni, che nel 2019 erano stimati nel Paese a 2,5 milioni. Il lavoro di COOPI in Repubblica Centrafricana si concentra, tra le altre cose, sulla coesione sociale postbellica, sulla governance e sui diritti umani, sulla formazione e istruzione in situazioni di emergenza. Dal 2021, il Fondo Bêkou dell’Unione Europea sostiene nel Paese 17 centri giovanili.
Lo staff della casa di Bongolo con un rappresentante del Ministero della Gioventù.