RCA: ritorno alla normalità per 7mila bambini
02-06-2018 | di COOPI

RCA: ritorno alla normalità per 7mila bambini

Quasi 7mila bambini (3mila più di quanti stimati inizialmente) hanno beneficiato di supporto psicosociale a Zemio, nella prefettura di Haut-Mbomou in Repubblica Centrafricana, grazie al progetto di COOPI "Migliorare l'accesso ai servizi di assistenza e di protezione dell'infanzia per le popolazioni colpite da conflitti". Iniziato a novembre del 2017 fino a giugno 2018 e finanziato da UNICEF, esso si è proposto di fornire protezione a i minori vulnerabili: bambini e bambine toccati in prima persona dalla conseguenze dei conflitti che interessano la zona, soggetti associati ai gruppi armati locali e a rischio reclutamento, minori non accompagnati residenti in siti o comunità d’accoglienza.

Per garantire un organo strutturato di difesa e un luogo di protezione sicuro, Il progetto ha portato all’istituzione, rispettivamente, di un ufficio RECOPE (Réseau Communautaire de Protection de l’EnfanceRete di Protezione dei Bambini a livello Comunitario) e di “Spazi amici di bambini e bambine” ( Espaces Amis d’Enfants).

Il primo - composto da 6 membri attivi (3 donne e 3 uomini) - ha il ruolo di promuovere la partecipazione e coinvolgimento delle comunità locali nella promozione e protezione dei diritti dei bambini, sia attraverso le attività di prevenzione che il rinvio alle strutture competenti, e se ne occupa in prima linea sensibilizzando e informando comunità, famiglie e bambini sulla protezione dell'infanzia, i servizi di assistenza e le possibili risposte adeguate. Grazie alla formazione fornita durante il progetto su questioni di protezione, violenza di genere e primo soccorso psicologico, i membri di RECOPE possono ora continuare a guidare i bambini alle strutture di accoglienza se necessario anche dopo il termine del progetto e senza il supporto di COOPI.

Oltre a ciò, l’ufficio individua i casi di abuso e di violazione dei diritti in modo da trasmettere le informazioni alle strutture assistenziali competenti; raccoglie e trasmette informazioni sulla protezione dei minori e linee guida per risposte efficaci e coordina tutte le azioni di follow-up per i soggetti segnalati, inclusi l’assistenza medica e psicosociale da parte delle strutture competenti, il ricongiungimento familiare, il reinserimento scolastico ed economico. Si pone, inoltre, come riferimento per sapere quali procedimenti e linee guida seguire in caso di azione penale in casi di abuso.

I quattro “Spazi amici di bambini e bambine” (Espaces Amis d’Enfants), aperti in altrettanti quartieri della città, sono stati pensati invece per ospitare attività artistiche, ricreative e ludiche, ma anche di assistenza psicosociale e mediche. Sempre in ottica comunitaria, al fine mobilitare altri membri a sostenere le attività in questi spazi e per fornire servizi di qualità all'interno degli Spazi, gli operatori di COOPI hanno tenuto due sessioni sui rischi relativi alla protezione infantile in situazioni di emergenza, a livello comunitario e nelle strutture d’accoglienza, a cui hanno partecipato 44 membri affiliati a RECOPE. 22 membri comunitari sono stati poi formati sui profili di bambini associati alle forze armate e gruppi, bambini non accompagnati , bambini separati, vittime di violenza sessuale e abusi e sfruttamento sessuale, così come sul completamento dei moduli di identificazione, verifica e documentazione. Sono infine seguite altre due sessioni rivolte ad accompagnatori, facilitatori e supervisori: la prima sulle modalità di sostegno psicosociale per bambini affetti da conflitti armati attraverso consulenza individuale e di gruppo, attività creative e ricreative in spazi a misura di contesto, la seconda volta a incrementare le competenze di questi professionisti.

L’implementazione delle misure organizzative e formative citate si è tradotta in miglioramenti sostanziati per la situazione di molti piccoli beneficiari. Quasi 7mila bambini hanno potuto ricevere assistenza psicosociale, a fronte dei 4000 previsti nelle stime iniziali; 12 bambini (1 femmina, 11 maschi) che avevano lasciato i gruppi armati sono stati riuniti con le loro famiglie; 72 bambini (25 femmine e 15 maschi) vittime di violenza sessuale, sfruttamento e abusi hanno goduto di un processo di identificazione, cure mediche e assistenza psicologica attraverso le attività organizzate negli Spazi Amici.

Infine, 301 bambini (106 femmine e 195 maschi) associati a gruppi armati di autodifesa sono stati documentati e hanno ricevuto una sensibilizzazione alla prevenzione. Sebbene il rischio di reclutamento rimanga da non sottovalutare, a seguito delle sessioni di sensibilizzazione condotte da operatori COOPI con i leader della comunità all’interno degli Spazi amici si è scoperto che molti di questi bambini hanno smesso di portare armi e di frequentare i membri dei gruppi di autodifesa.