30-09-2021 | di COOPI
RCA. Ritrovare la propria dignità di donna
Ad Alindao, Bangassou, Zemio e Obo (Repubblica Centrafricana), il progetto "Monitoraggio della protezione, monitoraggio delle frontiere, attività di risposta e coordinamento nei siti di sfollati interni (IDP)", finanziato da UNHCR, prosegue con il sostegno alle donne vittime di violenza con l'introduzione della rete di ascolto "Ma Mbi Si". Grazie ad una linea di aiuto psicologico in grado di raggiungere lunghe distanze e dotata di un'ampia copertura di rete, questo strumento permette alle donne vittime di violenza di essere ascoltate, comprese e sostenute.
"Ma Mbi Si" è dunque una linea d'ascolto gratuita che, oltre ai servizi forniti nei centri d'ascolto, permette il sostegno psicosociale e l'accompagnamento a distanza delle sopravvissute alla violenza di genere (GBV in inglese). Inoltre, questa linea di assistenza telefonica servirà come mezzo per fornire supporto psicosociale ed accompagnamento alle sopravvissute GBV in aree remote dove non ci sono attori presenti. Grazie a questa struttura, le sopravvissute GBV potranno chiamare per ricevere una consulenza online da specialisti del supporto psicosociale ed essere indirizzate ai centri di ascolto per il supporto o ad altri servizi secondo la necessità.
Una dei beneficiari del programma al centro Calvaire di Alindao ha detto:
"Personalmente, ringrazio COOPI per aver pensato a me, una donna che è sempre vittima della violenza di genere da parte degli uomini. Ora abbiamo visto un grande cambiamento grazie al progetto condotto da COOPI nell'ambito delle chiamate gratuite sulla linea verde 4006, la linea "Ma Mbi Si". Qui puoi chiamare e trovare una persona che ti orienta sui casi di violenza contro le donne al fine di raccogliere indicazioni e ottenere una risposta adeguata. Questo è già un primo passo verso la ricostruzione, ma chiedo a COOPI di pensare a creare attività generatrici di reddito e di formarci sulle sue attività in modo che noi, vittime di GBV, possiamo recuperare il nostro valore come donne reintegrandoci socio-economicamente.”
Una beneficiaria del centro Paqui 1 conferma:
"Con il crepitio dei proiettili, non era facile tornare a casa per cercare gli oggetti domestici di cui avevamo bisogno. Grazie a COOPI ho ricevuto il kit d'igiene con sapone, taniche, secchi di plastica e anche il kit dignità composto da una pagne, scarpe, crema per il corpo, un asciugamano, assorbenti, ecc. che mi permettono di ritrovare la mia dignità di donna. Questo gesto di COOPI è, ai miei occhi, un gesto di conforto."
Da un punto di vista collettivo, i beneficiari del progetto, che si sono trasferiti in diverse città, sono soddisfatti: "In generale, ringraziamo davvero la ONG COOPI per il suo lavoro; non avremmo mai immaginato di ritrovare la nostra dignità durante la crisi che ha gettato il paese nel lutto. Perché durante questa crisi tutti cercavano un posto dove potersi sentire al sicuro. Così abbiamo perso tutti i nostri averi. Oggi, grazie a COOPI, stiamo cominciando a riconquistare i nostri diritti attraverso i kit di dignità ed altri aiuti che riceviamo tramite le attività di COOPI."
Il lavoro svolto da COOPI in questi territori non è nuovo. Da aprile 2017, COOPI è membro dei gruppi di riflessione strategica dei cluster Protezione e Istruzione e del sotto-cluster GBV. Sostiene e accompagna regolarmente i meccanismi comunitari di protezione dell'infanzia. Lavorando con fondi raccolti a livello locale e internazionale ed impegnandosi attraverso il cluster, COOPI fornisce assistenza tecnica al governo per coordinare meglio l'istruzione e la protezione a livello nazionale e sostiene le sottoprefetture più colpite con programmi di istruzione e protezione dei bambini a livello comunitario.