24-03-2023 | di COOPI
RCA. Storie da Bangui: alla scoperta dei centri giovanili
Il signor Vianney è responsabile di uno dei centri giovanili sostenuti da COOPI - Cooperazione Internazionale nel 3° e 5° arrondissement di Bangui, nell'ambito del progetto “Giovani, speranza per la Repubblica Centrafricana: Masséka, békou ti Bé-Afrika”, finanziato dal fondo Bêkou dell'Unione Europea.
Il signor Vianney
Ci parla della crisi tra i diversi gruppi religiosi nel 2013 e ci spiega che, data la situazione del 5° arrondissement, a maggioranza cristiana, e la sua vicinanza al 3° arrondissement, a maggioranza musulmana, l'anno scorso hanno incentrato le attività sulla coesione sociale. I risultati sono stati sorprendenti:
Il coinvolgimento dei giovani nelle attività del centro giovanile ha avuto in primo luogo un impatto positivo sulla pace e sulla riconciliazione tra i giovani, e in secondo luogo sui membri di tutta la comunità. Oggi quasi tutti gli strati sociali, indipendentemente dell’etnia o dalla religione, partecipano alle attività del centro e tra questi giovani la coesione sociale e la convivenza regnano sovrane".
Rolande, un'operatrice di prossimità che funge da punto di contatto tra il COOPI e il centro giovanile del 5° arrondissement, è dello stesso avviso: secondo lei, prima i giovani non potevano incontrarsi da nessuna parte per divertirsi, ma ora i giovani musulmani che vivono dall'altra parte della città vengono a giocare a calcio nelle Case della Gioventù. Ha detto:
Secondo me, questo progetto è davvero una strategia per creare una buona atmosfera tra i giovani. Anche se all'inizio non volevano, incentivandoli a vivere insieme, sono costretti a confrontarsi.”
Rolande
Questo è ciò che traspare anche nella testimonianza di Defort, un giovane tassista di moto, che ricorda di quando alcuni fratelli della comunità musulmana che possedevano dei computer li hanno prestati a lui ed ai suoi amici affinché potessero fare pratica come richiesto dal corso di informatica. Infatti, Defort, partecipa alle molte attività organizzate dal centro giovanile Castor, nel 3° arrondissement di Bangui.
Si tratta di momenti legati alla vita dei giovani, come la salute sessuale e riproduttiva, il senso civico e la cittadinanza, nonché la pace, la riconciliazione nazionale e la sicurezza. Rolande sottolinea che i giovani sono coinvolti anche nel processo decisionale e nella realizzazione delle attività, sono supportati dai responsabili delle case e dal personale di COOPI, sono responsabili dei giochi e dei kit sportivi e organizzano quattro volte alla settimana attività educative che in passato erano sporadiche, come sessioni di sensibilizzazione e dibattiti. Infine, le Casa della Gioventù hanno organizzato 7 mesi di corsi di alfabetizzazione e 3 mesi di corsi di informatica, che rispondono a un'esigenza individuata dai giovani e che faciliteranno notevolmente la loro ricerca di lavoro, come spiega Merlin, anche lui beneficiario della formazione informatica.
Oggi tutto ruota intorno al computer, a Internet e ai social network. Da tempo cercavo di imparare ad utilizzare il computer, ma non avevo i mezzi per pagare le tasse, che di solito si aggirano tra i 2.000 e i 3.000 FCFA a sessione nei cybercafé. Con questa formazione COOPI mi ha fatto davvero un favore!”
Come ricorda Rolande, il sostegno di COOPI ha rafforzato notevolmente i centri giovanili, che prima del progetto non erano operativi: “l'indisponibilità dei gestori portava spesso alla chiusura dei centri giovanili, mentre ora sono aperti tutti i giorni”.
Defort
Forte della sua esperienza pluriennale nelle aree colpite e del suo approccio basato sulla partecipazione attiva dei giovani e delle istituzioni governative coinvolte nel processo di pace e riconciliazione, COOPI, che è presente in Repubblica Centrafricana dal 1974, intende continuare a rafforzare la capacità tecnica e operativa dei centri giovanili.