28-06-2017 | di COOPI
RD Congo: continua il sostegno alle popolazioni del Nord Kivu
Tra la guerra e la fame, il passo è breve, seppur ce n'è uno. I conflitti che dal 1996 hanno investito la provincia del Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo, hanno trascinato la popolazione in una condizione di precarietà, insicurezza, malnutrizione e povertà.
A causa della ricchezza del sottosuolo, il Nord Kivu è stato lo scenario di quella che tra il 1996 e il 1997 è stata chiamata la Prima Guerra del Congo e tra il 1998 e il 2003 la Seconda Guerra del Congo o Guerra Mondiale Africana: uno scontro durissimo tra pretendenti al potere che ha coinvolto via via gruppi ribelli ed eserciti nazionali, causando milioni di morti, soprattutto per il dilagare di fame e malattie. Dal 2004 ad oggi, la popolazione non ha ancora recuperato la pace e la Regione del Nord Kivu è preda di differenti gruppi armati.
COOPI è presente nel Nord Kivu da 6 anni, appoggiando le strutture sanitarie di base e assicurando una presa in carica di qualità. Grazie al finanziamento della Commissione europea, è riuscita ad offrire cure mediche gratuite a 200 mila persone, tra l'aprile del 2016 e il marzo del 2017. Poiché il bisogno rimane enorme, il progetto di ?Assistenza sanitaria e di protezione verso le popolazioni più vulnerabili colpite dai conflitti nella provincia del Nord Kivu? è stato rinnovato dalla stessa Direzione degli Aiuti umanitari della Commissione europea ad aprile e proseguirà fino a gennaio 2018.
L'obiettivo questa volta è di raggiungere più di 400.000 persone nei due distretti sanitari di Masisi e di Kirotche, offrendo cure mediche gratuite. In particolare sono quattro i risultati-chiave attesi:
- il supporto di tutte le strutture primarie e secondarie;
- la tutela della salute materna;
- la cura della malnutrizione infantile;
- la presa in carico delle vittime di violenza sessuale.
Come spiega il nostro coordinatore medico, il dott. Vincker Lushombo, "poiché le aree in cui lavoriamo hanno avuto parecchie difficoltà e grossi problemi con gli sfollati, i quali si sono ritrovati a vivere a stretto contatto con le popolazioni autoctone che a loro volta non avevano sufficienti mezzi di sussistenza" - , il finanziamento e l'implementazione di questo progetto diretto a tutti, autoctoni e sfollati - "ha portato a stemperare almeno in parte il clima di tensione tra le popolazioni coabitanti".