28-08-2017 | di COOPI
RDC: continua la lotta contro la malnutrizione
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), oltre 7 milioni di persone si trovano in uno stato di emergenza umanitaria. Di questi, circa 2 milioni sono bambini di età inferiore ai cinque anni che soffrono di malnutrizione acuta. Nonostante la situazione stia migliorando, la piaga della denutrizione, soprattutto tra i bambini, rappresenta un vero ostacolo alla crescita di questo Paese. Dal 2001 al 2010, il tasso di malnutrizione acuta nazionale si è abbassato dal 16% al 9%. In alcune aree, tuttavia, come ad esempio la provincia di Kwango, la situazione resta molto critica.
COOPI, impegnata in RDC da oltre quarant'anni, ha deciso, insieme all'ONG francese Action contre la Faim (ACF), di intensificare i suoi interventi attraverso un progetto dal titolo "Risposta rapida alla crisi nutrizionale della Repubblica Democratica del Congo". Grazie al sostegno della Direzione generale per gli aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione Europea (ECHO), dall'1 settembre 2016, per 16 mesi, COOPI e ACF lavoreranno in sinergia per fornire un aiuto concreto e immediato ai congolesi in situazione di assoluta precarietà.
Salviamo le donne e i loro bambini
Le persone più bisognose d'aiuto sono le donne in gravidanza e in allattamento, i neonati e i bambini di età inferiore ai 5 anni. Ma l'obiettivo è quello di estendere il supporto anche alle loro famiglie.
La natura cronica della crisi nutrizionale in RDC richiede una strategia di intervento ampia e multi-settoriale che affronti il problema sotto ogni sua sfaccettatura, dall'assistenza ai casi di malnutrizione acuta severa alla depurazione dell'acqua, fino alle campagne di sensibilizzazione sulle buone pratiche nutrizionali e di igiene. Il rafforzamento delle competenze del personale locale, inoltre, è considerata una parte fondamentale dell'implementazione del progetto, affinché la popolazione congolese possa progredire in autonomia.
Cinque zone d'intervento prioritario
Le aree su cui si focalizza il progetto sono quelle in cui si registra il tasso di malnutrizione più alto. Il sistema nazionale di sorveglianza nutrizionale, creato nel 2010, ha individuato cinque aree, definite "zone di salute", in cui intervenire in via prioritaria, ripartite tra le province di Kwango, Kwilu e Haut-Lomami. La scelta delle aree di intervento tiene conto anche del parere espresso da altre ONG che operano nel Paese ed è corroborata da alcune indagini che rilevano lo stato della crisi nutrizionale e il tasso di mortalità in ogni zona di salute. Le ricerche sono condotte grazie ad un sistema di Monitoraggio Standardizzato e di Valutazione dell'Aiuto e delle Transazioni (SMART) che consente di decidere se il nostro aiuto, in ogni area individuata, deve persistere o meno.