02-12-2025 | di COOPI
RDC: COOPI e EHA rafforzano l'accesso alla nutrizione e all'educazione per i bambini colpiti dal conflitto
Da anni, la popolazione dei territori intorno a Goma, nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo), è vittima di scontri. Centinaia di migliaia di persone, tra cui molti bambini, hanno abbandonato le loro case e i loro villaggi in cerca di sicurezza e oggi vivono in condizioni estremamente precarie in campi di fortuna alla periferia della città, privi di servizi essenziali come acqua potabile, igiene e cibo.
COOPI – Cooperazione Internazionale ha lavorato con il suo partner locale Expertise Humanitaire et Sociale (EHA) per migliorare le condizioni di vita di oltre 2.000 bambini, garantendo loro l’accesso a un’alimentazione nutriente e a opportunità educative.
COOPI ed EHA hanno realizzato il progetto, concluso a luglio, intitolato “Assistenza multisettoriale d’emergenza nei settori della nutrizione e dell’educazione per le comunità colpite dalla crisi dell’M23 nella provincia del Nord Kivu”, grazie a un finanziamento dell’OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari).
Tra i beneficiari del progetto c’è Sifa, nove anni, originaria di Sake, nel territorio di Masisi, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Un tempo viveva serenamente con la sua famiglia: i genitori, il fratello maggiore e i due fratellini. Poi la guerra ha raggiunto la sua regione e tutto è crollato all’improvviso. La sua famiglia ha dovuto fuggire per mettersi in sicurezza e ha trovato infine rifugio in un sito per sfollati a Mugunga, a ovest di Goma.

Abbiamo camminato a lungo per trovare un posto più sicuro. Abbiamo lasciato tutto dietro di noi.
All’inizio, l’adattamento è stato difficile. Sifa si è chiusa in sé stessa. Parlava poco, non giocava più e si isolava.
All’inizio avevo paura, avevo tanta tristezza dentro di me. Pensavo che non avrei più potuto imparare, che non avrei più potuto andare a scuola. Amavo molto la scuola, soprattutto il francese, e mi mancava tantissimo.
Grazie al progetto, sono stati costruiti due Spazi Temporanei di Apprendimento (ETA) con 8 aule. Sono stati distribuiti materiali scolastici, insegnanti appositamente formati tengono le lezioni in uno spazio sicuro e animatori comunitari accompagnano i bambini per aiutarli a esprimere le proprie emozioni e a ritrovare stabilità.

Per Sifa, questa iniziativa rappresenta una ripresa graduale dei suoi punti di riferimento. Torna in classe motivata, riceve penne, quaderni, matite e uno zaino, e ritrova il piacere di imparare. Poco a poco fa amicizia, partecipa attivamente in classe e diventa persino un sostegno per i compagni in difficoltà. Il cambiamento è evidente: sorride di più, si apre e riacquista fiducia.
Ero molto contenta, ho ripreso le lezioni con gioia. Ho ricevuto penne, quaderni, matite e uno zaino.
La storia di Sifa ricorda che, nel cuore delle crisi, l’accesso all’educazione può restituire sostegno e speranza ai più giovani.