21-02-2025 | di COOPI
RDC. Josué, un nuovo inizio tra imprenditoria e agro-pastorizia dopo il buio della guerra
Nato il 12 dicembre 1989, Josué è il settimo figlio di una numerosa famiglia di Mahagi Douane, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). La sua infanzia è stata bruscamente interrotta a soli 14 anni, quando, nel 2002, è stato reclutato con la forza dall’Armée Populaire Congolaise (APC). Ciò che sembrava un destino segnato ha però trovato una via di riscatto grazie al progetto di COOPI - Cooperazione Internazionale, «Reintegrazione psicosociale e socioeconomica delle ragazze madri vittime di guerra in Ituri e integrazione di servizi complementari per le vittime in situazioni di emergenza nell’ambito del caso Ntaganda», finanziato dalla Corte Penale Internazionale.
Era un giorno qualunque quando Josué, mentre giocava a carte con alcuni coetanei nel suo quartiere, è stato travolto dall’orrore della guerra. L’arrivo improvviso dei miliziani dell’APC ha cambiato per sempre la sua vita: costretto a salire sui loro veicoli, è stato condotto al centro di formazione militare di Mont Awa, nella regione di Aru, dove ha subito un addestramento intensivo.
Come bambino assoggettato a gruppi armati, Josué ha affrontato esperienze brutali. Durante un combattimento a Ndrele, è stato gravemente ferito da due colpi di arma da fuoco, uno alla spalla destra e l’altro alla clavicola. Dopo essere stato curato presso il Centro di Salute di Riferimento di Mahagi Mission, è sopravvissuto, ma è stato nuovamente costretto a combattere.
Col passare del tempo, Josué è stato integrato nell’Union des Patriotes Congolais (UPC), in seguito a una fusione tra milizie, vivendo un’ulteriore fase di conflitto. Solo con l’arrivo della MONUSCO (Missione dell’ONU nella RDC) è riuscito finalmente a uscire da quel circolo di violenza e a riconquistare la libertà.
Dopo la smobilitazione, ha vissuto in un campo per sfollati prima di poter tornare a casa, dove è stato accolto con calore dalla sua famiglia. Il suo reinserimento nella comunità è stato possibile grazie al supporto di organizzazioni come COOPI – Cooperazione Internazionale e il Programma di Sostegno allo Sviluppo Integrato (PADI).
Josué ha intrapreso un percorso di riabilitazione attraverso terapie di gruppo e supporto psicologico fornito da specialisti, che hanno giocato un ruolo fondamentale nella sua ripresa emotiva. Parallelamente, ha ricevuto cure mediche per le conseguenze delle ferite riportate in battaglia.
Determinato a costruirsi un futuro, ha seguito una formazione in imprenditoria e agro-pastorizia, che gli ha permesso di trasformare la sua vita. Grazie a un sostegno finanziario di 850 dollari, ha avviato diverse attività generatrici di reddito. Oggi possiede due motociclette che utilizza per il servizio taxi-moto, un commercio di capre e un’attività di allevamento.
Le sue competenze in agro-pastorizia lo hanno portato a diventare un punto di riferimento nella sua comunità, lavorando anche come veterinario per il suo gruppo locale. Questo percorso di crescita gli ha garantito stabilità economica e gli ha permesso di acquistare due appezzamenti di terreno, costruire una casa e assicurare l’istruzione dei suoi due figli per almeno due anni.
Ringrazio COOPI per il suo aiuto, perché ora sto bene sia psicologicamente che fisicamente, e la mia attività generatrice di reddito sta crescendo. Ringrazio anche il finanziatore, il Fondo Fiduciario per le Vittime (FPV) dell Corte Penale Internazionale per l’iniziativa di venire a vedere con i propri occhi ciò che siamo riusciti a costruire grazie a questo progetto. Spero che questo sostegno non si fermi a noi, ma possa estendersi ad altre persone che hanno sofferto allo stesso modo».
La storia di Josué è una testimonianza della resilienza umana e del potere della riabilitazione. Josué è oggi un simbolo di speranza e trasformazione, dimostrando che, con il giusto supporto, è possibile superare anche le esperienze più traumatiche e costruire una vita dignitosa e appagante.
COOPI, presente nella Repubblica Democratica del Congo dal 1977, porta avanti in modo costante attività di Protezione, promuovendo interventi di supporto psico-sociale e assistenza sanitaria gratuita, gestendo progetti di prevenzione e protezione contro il reclutamento di bambini in contesto di conflitto, promuovendo attività di reinserimento scolastico e professionale. Dal 2011, COOPI realizza progetti finanziati dalla della Corte Penale Internazionale, che includono la reintegrazione psicosociale delle ragazze madri e la riparazione collettiva delle vittime di guerra.