02-08-2019 | di COOPI
RDC: più sicurezza alimentare per salvaguardare l'Upemba
Il parco nazionale dell’Upemba (PNU) nel sud-est della Repubblica Democratica del Congo è classificato come riserva di biodiversità dall’UNESCO.
Nonostante le ricchezze di questo polmone verde della RDC, le popolazioni confinanti vivono nell’insicurezza alimentare: il tasso di malnutrizione supera del 14% la soglia di emergenza; mentre la mancanza di mezzi di sussistenza adeguati e l’isolamento dai mercati limitrofi, causato dell’inagibilità delle strade, hanno costretto le comunità a ricorrere ad attività illegali, come il bracconaggio, per potere sopravvivere.
Per rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle popolazioni confinanti con il PNU, garantire loro uno sviluppo sostenibile e preservare la biodiversità del parco, stiamo implementando il progetto “Sicurezza alimentare e nutrizionale alla popolazione che vive nei pressi del Parco Nazionale di Upemba (PNU) nei territori di Mitwaba e Malemba N'Kulu”, finanziato dall’Unione Europea.
Da dicembre 2017 e per i prossimi tre anni, contribuiremo ad aumentare la resilienza di 90.646 agricoltori e allevatori vulnerabili delle comunità limitrofe al PNU, incluse 47.136 donne, 18.129 bambini e 25.381 uomini.
Ad oggi, sul piano della sicurezza alimentare, ad esempio, sei strutture comunitarie coinvolte nel progetto hanno prodotto, nella campagna agricola 2018/19, 7,7 tonnellate di mais, fagioli e arachidi, le cui sementi sono state distribuite tra circa 1.938 famiglie e che saranno seminate alla prossima campagna agricola, che si terrà a settembre 2019.
La distribuzione di sementi è solo un primo passo per rafforzare la resilienza di queste famiglie, che saranno coinvolte anche in attività generatrici di reddito, che spazieranno dall’agricoltura, alla gestione di piccoli negozi, all’allevamento avicolo, suino e caprino.
Con i suoi 11.730 km2 di estensione, il parco nazionale dell’Upemba (PNU) ospita oltre 1.800 specie tra piante, uccelli e animali. La ricchezza di biodiversità della riserva rischia di essere minacciata dal bracconaggio, dalla pesca illegale e dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse minerarie e boschive.
Questo quadro allarmante è il risultato di anni di guerre che hanno distrutto il tessuto socio-economico delle comunità di origine agropastorale; da cui la necessità di rafforzare la resilienza di queste popolazioni, per garantire loro una sostenibilità a lungo termine e salvaguardare, trasversalmente, questo prezioso ecosistema della Repubblica Democratica del Congo.