24-04-2019 | di COOPI
RDC, Pweto: con l'istruzione salviamo i bambini dall'arruolamento forzato
Le violenze nel territorio di Pweto, nella provincia dell’Alto Katanga della Repubblica Democratica del Congo, tra i pigmei Twa e la popolazione Bantu, imperversano dal 2016 e hanno provocato lo sfollamento del 90% della popolazione.
Da dicembre 2018, grazie al Fondo Umanitario Comune delle Nazioni Unite, abbiamo lanciato il progetto “Sostegno d'emergenza multisettoriale per la protezione dell’infanzia durante i conflitti armati nel territorio di Pweto, provincia dell'Alto Katanga”, che si concluderà a novembre 2019 e che prevede di assistere direttamente 56.831 bambini vulnerabili colpiti da conflitti armati.
Provincia dell'Alto Katanga, RDC
Dei tre settori coperti dal progetto, i principali saranno quelli della protezione e dell’educazione in emergenza, seguiti da attività per migliorare la salute dei beneficiari. L’obiettivo è di migliorare rapidamente le condizioni di vita delle persone colpite dalla crisi e, in via prioritaria, delle persone più vulnerabili, garantendo loro l’accesso ai servizi essenziali, come scuole, spazi amici dei bambini e, nel contempo, la loro protezione e il rispetto dei loro diritti fondamentali.
Protezione
Secondo le stime del 2018 di UNICEF, i bambini costituiscono oltre 30% delle milizie Twa e Bantu. E ancora oggi, al termine delle ostilità, solo in pochi si sono ricongiunti con le proprie famiglie: questo dato testimonia della crescente vulnerabilità dei più giovani, che si riflette anche nell’aumento di casi di matrimoni forzati, circa il 42%.
Il nostro progetto vuole prevenire l’arruolamento forzato dei bambini e per riuscirci puntiamo sul rafforzamento delle capacità comunitarie su come contrastare episodi di violenza di genere, sulla sensibilizzazione dei genitori e sull’accesso a un’istruzione di qualità, inclusiva e adeguata in ambienti di apprendimento sicuri, che contribuiscano al benessere psicosociale di bambini e ragazzi.
Educazione in Emergenza
Sul fronte dell’istruzione, tra il 2017 e 2018, circa il 57,5% dei bambini in età scolare non ha frequentato la scuola e il tasso di abbandono è aumentato fino al 30%, a causa dello stato di degrado delle strutture e delle condizioni economiche precarie delle famiglie che non possono permettersi di coprire le tasse scolastiche.
Privati di un’istruzione, i più piccoli sono ancora più vulnerabili e corrono il rischio di essere reclutati o sfruttati nelle cave minerarie con maggiore facilità.
Sessioni di formazione con le autorità scolastiche, fornitura di materiale e kit ricreativi, sensibilizzazione a tematiche come la scolarizzazione delle bambine e la risoluzione pacifica dei conflitti sono alcune delle attività previste da progetto per garantire la protezione dei bambini.
Una fase successiva del progetto prevederà invece il reinserimento socio-economico dei più grandi: attraverso attività di formazione professionale, ragazzi e ragazze potranno cimentarsi in settori come la meccanica, la cucitura, la pasticceria, la ristorazione e l’allevamento, e cercare di costruirsi un futuro all’interno della comunità.
Nel corso dei suoi 40 anni di attività nella Repubblica Democratica del Congo, COOPI ha sostenuto e continua a sostenere i sopravvissuti a violenze di genere, offrendo cure specifiche e supporto psico-sociale e adottando un approccio partecipativo, che rappresenta il vero elemento chiave nel prevenire episodi di violazione dei diritti umani.