21-03-2023 | di COOPI
Repubblica Centrafricana. Da un gruppo armato ad un atelier di cucito, la storia di Marcel
Marcel (nome di fantasia) ha 14 anni e per diversi anni ha fatto parte di un gruppo armato. Dall’inferno che era la sua vita, ora, grazie a COOPI-Cooperazione Internazionale e a Unicef, è inserito in un programma di formazione professionale in un atelier di cucito nel centro di Alindo:
“La mia vita è cambiata da quando sono un beneficiario del progetto di COOPI, come mostra il percorso di formazione che sto svolgendo nell’atelier”.
Come sottolinea infatti anche la zia di Marcel, che gli operatori e le operatrici del progetto hanno incontrato, da quando suo nipote è entrato a far parte del progetto, possono sognare e immaginarsi un futuro migliore, lontano dai gruppi armati e dal conflitto. Ora, grazie a COOPI, Marcel può tornare a sognare di poter diventare un grande stilista.
Il progetto ha inoltre permesso a diversi bambini di poter trovare un equilibrio sul piano sociale e psicologico, offrendo assistenza non solo a vittime di gruppi armati ma anche di violenze sessuali e di genere.
“Quello che spero per il futuro è che i bambini possano vivere in pace in tutti i diversi paesi del mondo”
Nonostante gli accordi di pace firmati ad inizio 2019 infatti, la Repubblica Centrafricana resta il secondo Paese meno sviluppato al mondo, tuttora caratterizzato da una crisi di protezione endemica. Coopi è presente sul territorio dal 1974. Il progetto “Cura dei bambini vulnerabili e sostegno dell’empowerment degli adolescenti/giovani e dei meccanismi comunitari nella lotta contro la violenza dei bambini nelle prefetture di Haute Kotto e Basse Koto” iniziato nel 2021, di cui fa parte Marcel, prevede di affrontare gli enormi bisogni di protezione dell’infanzia nelle due prefetture interessate, attraverso un’assistenza olistica, sia medica che psicosociale così come anche attraverso la fornitura di vestiti, cibo o assistenza legale. La zona è colpita da diverse tipologie di violenza sui bambini, dalla violenza sessuale alla possibilità invece di associazione a gruppi armati. In questo contesto di crisi, COOPI cerca infatti di proteggere i più vulnerabili: gli sfollati interni, i sopravvissuti alle violenze di genere, le comunità vittime delle persecuzioni e delle vessazioni dei gruppi armati.