04-02-2016 | di COOPI
Risposta all'emergenza nel Nord Darfur
Stanno per concludersi i lavori del progetto di assistenza a sfollati, rimpatriati e comunità locali colpite dal conflitto interno in Nord Darfur.
Nei 10 mesi trascorsi dall'inizio del progetto, finanziato dalla Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la Protezione Civile della Commissione europea (ECHO) e co-finanziato da IOM, OFDA e UNHCR, sono stati riabilitati pozzi per garantire un adeguato accesso all'acqua per le popolazioni più vulnerabili delle regioni di Um Baru, Kornoi, Malha, Al Taweisha ed Allait. Entro la fine di giugno saranno riabilitate e consegnate alle comunità 22 fonti d'acqua: pompe a mano, pozzi profondi o artesiani con pompe sommerse e cisterne elevate. Le comunità stesse saranno responsabili del futuro mantenimento e funzionamento.
La situazione, già critica in tutta l'area, si era ulteriormente aggravata nella zona di Um Baru. Migliaia di persone, per la maggior parte donne e bambini, erano state costrette ad abbandonare i propri villaggi a causa del peggioramento della situazione di sicurezza e hanno cercato rifugio accampandosi in una zona priva di qualsiasi servizio.
"Grazie alla Cooperazione Italiana allo Sviluppo, abbiamo risposto a questa emergenza distribuendo prodotti non alimentari a 500 famiglie nella regione di Um Baru. I kit contenevano: 1 telo in plastica, 1 stuoia, 1 coperta, 1 zanzariera, sapone, spazzolini e dentifrici, 1 tanica per la raccolta dell'acqua e 1 secchio", aggiunge Francesca Colombi, Capo Missione di COOPI in Sudan.
Inoltre, in nostro staff ha organizzato attività di formazione per ridurre l'incidenza di malattie trasmesse attraverso l'acqua o causate dalle scarse pratiche igieniche.